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Guerra dei Gal, Pileggi accusa i censoriani: “Ordita una congiura, investiremo la magistratura”

“La congiura di palazzo organizzata sul territorio vibonese da una corrente politica del Partito Democratico in modo trasversale con una corrente di Forza Italia è riuscita nel suo obiettivo per l’apporto che la congiura ha avuto dall’amministrazione regionale guidata dall’onorevole Mario Oliverio attraverso il suo delegato all’Agricoltura onorevole Mauro D’Acri”. Lo afferma il presidente del Cogal “Monte Poro-Serre Vibonesi” Paolo Pileggi che aggiunge: “che si trattasse di un disegno preordinato destinato al successo, si è capito sin dalla riunione convocata appositamente dal sindaco di Sant’Onofrio per dar vita ad un ‘nuovo Gal’ del 28 luglio scorso alla presenza appunto, dell’onorevole Mauro D’Acri coadiuvato dall’onorevole Michele Mirabello  e con la benedizione dell’onorevole Brunello Censore. Del dopo, la cronaca ha dato ampia notizia sullo sviluppo della vicenda e il Cogal ‘Monte Poro-Serre Vibonesi’, non ha mancato di denunciare l’assenza di una proposta (a proposito qualcuno la conosce?) e la campagna di millantato credito circa l’accordo con l’amministrazione regionale (adesso possiamo dire non millantato credito ma legittimo sospetto). Se l’amministrazione regionale ha esercitato eventuali illegittime pressioni per favorire il ‘il partenariato Terre Vibonesi’ – ammonisce Pileggi - lo riscontreremo a seguito di quanto accerteremo con l’accesso agli atti che questa mattina abbiamo inoltrato alla Regione Calabria tramite l’avvocato Giuseppe Pitaro. Di certo, il Cogal ‘Monte Poro-Serre Vibonesi’, non mollerà di un millimetro per affermare trasparenza, concorrenza e corretto utilizzo dei fondi Comunitari destinati alla programmazione 2014-2020. In questo senso riteniamo che il ricorso al Tar sia immediatamente possibile, in quanto emerge chiaro, che il partenariato ‘Terre Vibonesi’ si è costituito senza osservare presupposti essenziali, quali che, ogni comune può partecipare ad un solo partenariato o Gal e che eventuali recessi (effettivamente avvenuti) da un partenariato, debbano essere comunicati al partenariato di prima appartenenza, in ossequio alle norme che vietano ad un partenariato di trasformarsi in ‘partecipata pubblico privato’  in quanto avrebbe lo stesso scopo sociale. Per non parlare della componente privata. La stragrande maggioranza delle categorie economiche presenti sul territorio del Vibonese – rileva ancora Pileggi - sono nel partenariato o soci del Cogal che riveste il ruolo di capofila. L’amministrazione regionale ha valutato tutto ciò? Da quello che emerge dalla sola lettura del decreto di selezione dei Gal in attuazione della misura 19 del Psr Calabria sembrerebbe proprio di no. La Regione, per come si evince, si è occupata invece di nominare ‘un supporto alla commissione di valutazione’, per quale motivo? L’amministrazione regionale è stata poca attenta, a mio avviso, anche per non aver valutato l’incompetenza, l’assenza di trasparenza e l’assenza di capacità a gestire correttamente i fondi comunitari. Basta guardare la determina n. 86 del settembre 2016 dell’Ufficio Tecnico del Comune di Gerocarne, capofila del partenariato ‘Terre Vibonesi’, per rendersi conto delle mie affermazioni. La Regione Calabria si è assunta una grave responsabilità riguardo la destinazione e l’uso dei fondi comunitari che non possono essere ritenuti proprietà di una corrente politica. Per questa ragione – è la conclusione - la nostra azione politica è finalizzata a investire le magistrature competenti anche europee qualora dalla documentazione che abbiamo chiesto di acquisire con l’accesso agli atti dovesse confermare le considerazioni esposte”.

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