Call center, anche la Cisl verso la resa: “Nessuna disponibilità dalla Abramo Customer Care”
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Ancora muro contro muro. E la soluzione sembra irraggiungibile. Nemmeno l’incontro di ieri ha fatto registrare un minimo di avanzamenti e ora la disfatta è praticamente cosa concreta. I lavoratori del call center di via Catanzaro sono stremati dall’allungarsi di trattative che paiono non portare da nessuna parte. “L’azienda Abramo – spiega il segretario generale della Fistel Cisl Calabria, Francesco Canino - ha articolato una nuova proposta che prevede 532 operatori a 4 ore, 50 operatori a 6 ore, 24 TL e 5 Staff. Gli esuberi passano da 69 a 94 con i 25 in più che sarebbero operatori. Cosa dire – afferma il sindacalista con rammarico - se non l’avessimo sentito con le nostre orecchie non l’avremmo creduto. Come si può arrivare con una proposta del genere - si chiede - se già avevamo rifiutato la precedente che era migliore rispetto a questa?”. Altro fattore indicante la volontà di imporre condizioni che i lavoratori ritengono non accettabili è poi “l’irremovibilità anche sugli scatti di anzianità e sul terzo livello per tutti gli operatori”. “Come Fistel Cisl – puntualizza Canino - abbiamo a lungo cercato di interloquire per trovare margini di trattativa ma dal lato dell’azienda non c’è stata data nessuna disponibilità. Pertanto, restando immodificabili le proposte di Abramo, abbiamo dichiarato di essere indisponibili alla firma dell’intesa, precisando che non potranno essere accettate condizioni diverse da quelle già minime dell’accordo di Rende. Rileviamo – aggiunge - una ingiustificata rigidità dell’azienda Abramo nel rendere congrua la sua proposta alle reali esigenze del sito di Lamezia. Sentiamo troppo ed a sproposito parlare di modelli industriali e poco o nulla di dare il giusto valore alla professionalità dei lavoratori Infocontact. Ricordiamo infine che agli esuberi dei dipendenti vanno aggiunti anche i collaboratori delle sedi periferiche più disagiate (Serra San Bruno e Stefanaconi) che non potendo trasferirsi a Lamezia saranno costretti a rinunciare al lavoro. Abbiamo posto tale problema già dal primo incontro – conclude Canino - ma al momento l’azienda Abramo non ha fatto nessuna apertura”. Nei fatti il call center della cittadina della Certosa è uscito dalla trattativa avviandosi mestamente verso la chiusura.
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