Fabrizia, presentato "C'è ancora una stella" di Serafino Maiolo al Salone Internazionale di Torino

E’ stato presentato sabato 14 maggio al “Salone Internazionale del Libro di Torino” il romanzo “C’è ancora una stella”  ed. Rubbettino dello scrittore Fabriziese Serafino Maiolo. La manifestazione di rilevanza nazionale, s’inserisce nella ricorrenza del cinquantenario della sua morte avvenuta prematuramente nel 1966. L’Amministrazione Comunale di Fabrizia con la partecipazione del primo cittadino, Antonio Minniti, insieme al giornalista Bruno Vellone, ed al Direttore del CSV Vibonese Gilberto Floriani, lo hanno ricordato presentando la sua opera più importante alla presenza dell’assessore regionale al Lavoro e Formazione della Regione Calabria, Federica Roccisano e del famoso scrittore Mimmo Gangemi che, in occasione del convegno del prossimo settembre, farà tappa nella cittadina montana del’entroterra vibonese per ricordare il compianto scrittore fabriziese. Ad aprire la presentazione il Direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese, Gilberto Floriani, che ha ricordato l’importanza narrativa di Serafino Maiolo, sottolineandone il valore culturale non soltanto come scrittore ma anche come provveditore agli studi di Milano e di numerose altre città del nord. Floriani ha inoltre ripercorso le tappe fondamentali della parabola umana del compianto scrittore fabriziese, focalizzando l’attenzione dei numerosi partecipanti alla presentazione sulla figura intellettuale dello scrittore e sulla necessità della sua riscoperta e dello studio dei suoi scritti pubblicati ed inediti. Il sindaco di Fabrizia, Antonio Minniti, ha quindi preso la parola di fronte a numerose persone di origine fabriziese che non hanno voluto mancare all’evento e hanno raggiunto il capoluogo piemontese appositamente per assistere alla presentazione del volume da ogni parte del Piemonte e Lombardia. Minniti ha spiegato il senso dell’iniziativa, illustrando le prossime iniziative quali il convengo di settembre e la Fondazione Serafino Maiolo con la donazione della casa paterna effettuata dalle figlie Tiziana ed Antonella Maiolo. «E’ stato  autore straordinario – ha commentato il primo cittadino fabriziese - perché ha saputo raccontare la “Fabrizia di Calabria”  con una vena narrativa veritiera e realista capace di rappresentare l’immobilismo di una società sempre più uguale a se stessa, impermeabile ai cambiamenti, giusti o sbagliati che fossero, sempre rinchiusa in un atavico sottosviluppo che ha condizionato qualunque prospettiva di sviluppo e di trasformazione civile. Ed è una storia dei vinti e delle classi subalterne che non riescono a riscattarsi da sottomissioni e inganni perpetrate da classi dirigenti inette a autoritarie che nella loro autoreferenzialità perpetuano il potere di controllo totale e assoluto di qualunque orizzonte di riscatto.  C’è ancora una stella” rimane il suo unico vero grande romanzo, di valore letterario, simbolico e storico. Ciò non intacca tutto il resto della sua produzione ai molti sconosciuta, ma che le nuove generazioni dovrebbero conoscere, non fosse altro per il potente messaggio di lotta contro l’ingiustizia di un popolo che ha smarrito la via». Il giornalista, Bruno Vellone, che ha concluso la manifestazione, si è soffermato sul ruolo dello scrittore fabriziese, sulla necessità di riscoprire «un mondo per molti chiuso ma di grande valore umano e sociale» quale quello rappresentato nel romanzo e «che ancora è possibile riconoscere in ambienti, persone e nel tipico odore di carbone che accompagna gli inverni freddi ma puliti che si rincorrono nei vicoli fabriziesi». Per il giornalista, Serafino Maiolo, fu «una delle voci più importanti che si levarono nel fervido periodo del neorealismo per raccontare una Italia diversa, per certi versi più autentica di quella che si poteva immaginare», una voce importante e non minoritaria «del coro neorealista che seppe scrivere nero su bianco una pagina di speranza e riscatto ma soprattutto di eterna gratitudine nei confronti dei suoi concittadini».

 

 

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