Serra protagonista del “Paese interiore”, il cortometraggio sulla Calabria ispirato all’opera di Vito Teti
- Written by Nicola Iozzo
- Published in Cultura
- 0 comments
Un cortometraggio sulla Calabria dove tutto ha una rappresentazione magica ed onirica insieme, un sogno che si mescola alla realtà, il finito con l’infinito, l’inizio con la fine, l’alfa e l’omega, il divino con il profano, lo spazio con il tempo e viceversa in un alterno movimento ondulatorio. Un cortometraggio con un’intensità emotiva forte, appassionante, coinvolgente che riesce a raccontare la storia della Calabria meglio di pagine e pagine di libri di storia.
Immagini di uomini affaticati e stanchi ma orgogliosi del loro lavoro, della loro terra, delle loro tradizioni, dei loro mestieri e dei loro strumenti di lavoro quasi rudimentali, scorci incantevoli dalle bellezze incommensurabili: il sole che sorge dal mare sulle coste ioniche e tramonta su quelle tirreniche, i suoi colori, le sue spiagge di sabbie bianche e di coste frastagliate con promontori a picco sul mare, i monti delle Preserre vibonesi.
Il professore Vito Teti, antropologo, docente universitario e scrittore, racconta tutto questo con il suo immenso talento e la sua sensibilità unica e con la schiettezza che lo contraddistingue. La sua penna è un cesello che scolpisce con le parole i luoghi dell’anima, sensazioni, emotività, passioni, il passato di una terra sconvolta dai terremoti, un presente contraddistinto dall’abbandono, un futuro incerto.
Questa terra, dalle mille contraddizioni e dalle mille risorse, è la sua seconda pelle, la sua ragione di vita, un’icona dalla quale non riesce a staccarsi anche quando avrebbe mille ragioni per farlo.
Un cortometraggio girato con poche risorse e mezzi, per ammissione degli stessi autori, ma che riesce comunque a catturare panorami mozzafiato con fotogrammi chiaro-scuri mai sovraesposti o sottoesposti, una scenografia naturale che nessuno scenografo riuscirebbe mai a riprodurre, una regia che cadenza recitazione e luoghi in modo armonico con il sottofondo di una voce suadente che racconta la vita e le opere dello scrittore che appare pensieroso mentre osserva dalla “ barcunata” del suo paese l’immensità del creato. Quanti Muccino, quanti scrittori, quante risorse mai valorizzate abbastanza nasconde questa nostra Calabria così vituperata e sconosciuta ai più!
Per vedere il cortometraggio clicca qui
Related items
- Da Amaroni a Risch e ritorno, scambio di culture e prodotti
- Calabria in fiamme: un morto e 140 roghi in 24 ore
- Scuola, gli istituti agrari calabresi: “Il ministro Valditara mantiene le promesse”
- "Sterpaglie e rifiuti lungo le strade del turismo", Lo Schiavo: "Ecco la Calabria che nessuno dovrebbe vedere"
- Turismo, Sgrò accusa: “Calabria fanalino di coda italiano, siamo ordinariamente ultimi”