"In Calabria abbiamo la peggiore sanità d'Italia"

"Abbiamo la peggiore sanità del Paese per la quale i calabresi si accollano un’altissima tassazione mentre le migrazioni per curarsi toccano cifre stratosferiche (250 milioni di euro l’anno)". !Nel contempo - sostiene la consigliera regionale di Calabria in Rete Flora Sculco - gli operatori sanitari di ogni ordine e grado ed in tutti i territori, fanno salti mortali per garantire le prestazioni minimali, spesso con turni massacranti per la carenza di personale ed in condizioni di estremo disagio, sia per loro che per i cittadini costretti a liste d’attesa interminabili". "Tuttavia - aggiunge - dopo cinque anni di commissariamenti, a parte le polemiche tra la Struttura commissariale e il Dipartimento della Regione, il dibattito sulla sanità non verte su come migliorare la qualità e l’efficienza delle prestazioni, ma su questioni che riguardano gli organigrammi gestionali, su integrazioni fra aziende che rimangono fumose e la realizzazione di nuove strutture. Dinanzi a questa preoccupante confusione, è urgente che intervenga il Consiglio regionale, per individuare le priorità della Calabria attraverso una pianificazione circostanziata su un settore che incide sulla salute dei cittadini ed interessa oltre il 70 per cento del bilancio. E’ il Consiglio regionale, la massima espressione della democrazia calabrese, che deve intervenire per indicare il contesto legislativo e gli obiettivi su cui i diversi soggetti che nella sanità hanno ruolo e competenza, incluso il Commissario ad acta, debbono indirizzare energie e risorse. Il Consiglio ha in sé la forza istituzionale e legislativa e l’intelligenza politica per elaborare riforme e provvedimenti che incidano sull’organizzazione complessiva del sistema che va rivista con l’unico scopo di restituirle efficienza e piena funzionalità". Sottolinea la consigliera regionale: "Ciò che non può accettarsi è che si lasci questo spazio cruciale per la salute dei cittadini in balia delle dispute o delle decisioni di una tecno-struttura che continua a non produrre risultati apprezzabili. Abbiamo davanti a noi gran parte della legislatura che va messa a profitto, attivando e non vanificando le prerogativa in capo all’Assemblea regionale, ad incominciare da un dibattito aperto a tutti i soggetti che nella sanità hanno voce e ruolo, per definire proposte ben articolate con cui affrontare le questioni di più stringente attualità". Conclude Flora Sculco: "Se costruiamo, assieme alle tante competenze di cui disponiamo ed all’esperienza maturata dalle stesse forze sociali, un progetto di sanità e dotiamo la Calabria di una visione della sanità pubblica e privata compatibile con il quadro finanziario, sono del parere che cesserebbero anche le polemiche derivanti dalla sovrapposizione di funzioni o dagli interessi particolari che agiscono perché nulla cambi".  

 

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