Nicolò: "Migliorare la viabilità rimanendo attenti ai processi di crescita"
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“L’accordo tra Maersk Line e Gts Rail per la movimentazione su rotaia di una parte dei container tra Gioia Tauro e Bari non deve rappresentare il de profundis del collegamento ferroviario ionico, da Reggio Calabria a Crotone”. Lo afferma il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia alla Regione, Alessandro Nicolò. “La ripresa del collegamento ferroviario Gioia Tauro - Bari dopo due anni di inattività – prosegue Nicolò – è sicuramente una nota positiva, così come l’annuncio che la movimentazione su rail si incrementerà nel breve periodo fino alla formazione di tre convogli settimanali, tant’è che Gts Rail ha già provveduto a potenziare la sua flotta motrice con altre locomotive. Riprendere l’intermodalità è altrettanto positivo, poiché preconizza una prospettiva di flessibilità dello scalo di Gioia Tauro, da porto di transhipment a luogo di smistamento e di attività export-import. Tutto ciò però non può certamente produrre una cesura netta dei collegamenti su rotaia lungo la dorsale ionica calabrese, in particolare da Reggio Calabria a Crotone. Nell’Accordo di programma quadro ‘Polo logistico intermodale di Gioia Tauro’, sottoscritto dal Mise, dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, da Rete ferroviaria italiana, dall’Autorità portuale di Gioia Tauro, dal Miur, dall’Asi di Reggio Calabria e dalla Regione Calabria, all’interno del Pon ‘Reti e Mobilità’ 2007/2013 – ricorda Nicolò - sono stati individuati progetti che riguardano il collegamento ferroviario Gioia Tauro - Taranto - Bari. Tali progetti, indicati all’interno dell’Apq con i codici da RFI-01 a RFI-05 – continua Nicolò – affidano a Rete Ferroviaria Italiana un finanziamento di 280,5 milioni di euro per ammodernare l’intera tratta. Una cifra che si somma ai quasi 81 mln di euro assegnati all’Autorità portuale di Gioia Tauro per infrastrutturare la così detta ‘Area Ampia’ del porto, e cioè, sostenere l’insediamento di imprese di logistica e industriali; preservare il primato nel transhipment; favorire le condizioni commerciali ed operative per incrementare l’uso del trasporto delle merci su rotaia. Ed ancora: massimizzare l’efficacia operativa ed il livello di servizio offerti agli operatori ed ai loro clienti (tempi di attesa, costo dei servizi, accesso all’intermodalità); estensione delle banchine e delle aree di stoccaggio, potenziamento dei servizi di dogana rispetto alle esigenze derivanti dall’incremento dei traffici, implementazione, in prospettiva, di venti coppie di treni al giorno sulla tratta considerata, rispetto ad un massimo di cinque attuali. Impegni dunque straordinari – continua Nicolò – che necessitano di un’attenta ed efficace interlocuzione istituzionale tra Regione, Parlamento e Governo nazionale che, finora, sembra marcare il passo, se non, addirittura, inesistente. Questa grande prospettiva di sviluppo, però, contraddice e fa emerge in tutta la sua drammaticità il futuro della ferrovia tra Reggio e Crotone. Se i programmi di innovazione previsti da Rete Ferroviaria Italiana si snoderanno soprattutto sulla direttrice Gioia Tauro – Paola - Sibari e poi fino a Bari, appare a dir poco preoccupante ciò che si prevede per le province di Reggio, Catanzaro e Crotone: le cose rimarranno così come sono, nel migliore dei casi, ed i servizi ferroviari si impoveriranno ulteriormente senza che vi siano le minime speranze di elettrificare la tratta da Melito Porto Salvo in avanti e ristrutturare le gallerie che impediscono il passaggio di contenitori del tipo ‘highcube’, cioè di massima capienza di stivaggio. Si tratta di questioni – sottolinea Alessandro Nicolò – che meritano approfondimenti ed un approccio quanto meno unitario da parte del Consiglio regionale della Calabria, anche attraverso una serie programmata di audizioni nelle Commissioni consiliari competenti, per aprire davvero un confronto di merito con il partenariato che ha sottoscritto l’Accordo di Programma Quadro, e non solo con il livello tecnico, ma soprattutto con i decisori politici. In tal senso – conclude Nicolò – inviteremo presto il Presidente del Consiglio regionale ed il Presidente della Giunta, soprattutto in vista della ormai prossima discussione sul Bilancio 2015, affinché concordino con i Presidenti dei gruppi consiliari un cronoprogramma di iniziative politico-istituzionali per approfondire in tutti i suoi aspetti un piano di investimenti che senza alcun dubbio permetterà, una volta concluse le opere, un notevole balzo in avanti della infrastrutturazione delle reti di mobilità in Calabria, ma rischia, di converso, di soffocare definitivamente ogni prospettiva di crescita civile ed economica della fascia ionica calabrese”.
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