Ripasso di catechismo a proposito di Mussolini
- Written by Ulderico Nisticò
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Conoscete tutti cosa pensi io di Benito Mussolini e del suo fecondo governo 1922-43, e dei suoi tragici bagliori di morte. Non è di lui che voglio qui parlare, ma della Messa che s’intendeva celebrare in suffragio della sua anima il 28 aprile a Reggio; e che, a seguito delle proteste di chi non so, è stata vietata dall’arcivescovo Fiorini Morosini. Vorrei ricordare al degnissimo presule che ogni giorno vengono celebrate Messe in suffragio di anime che, si suppone, ne siano bisognose da un punto di vista squisitamente teologico; cioè si trovano in Purgatorio a scontare peccati, e Messe e altre pratiche li aiutano secondo la dottrina del Corpo Mistico, che vede come organismo Cristo e le Chiese Trionfante, Purgante e Militante, quest’ultima quella dei viventi, i quali hanno il dovere di pregare per i morti. Ma se un’anima è all’Inferno… beh, la Dottrina vieta di affermarlo di chiunque, fosse anche Giuda Iscariota in persona; e la bontà infinita ha sì gran braccia che prende ciò che si rivolge a lei, insegna Dante in Purg. III. E di chiunque abbiamo il dovere. Mussolini era o era diventato credente? I committenti della Messa di Reggio sono o non sono credenti. Bene, tutto ciò appartiene al foro interno, alla coscienza più intima, e nessuno può saperlo. Questo è la Dottrina. Se mi sbaglio, l’arcivescovo di Reggio Bova ha l’autorità per correggermi, e ha studiato teologia più che io il catechismo dai Salesiani. Ma se ho ragione io, monsignore si trova in un bel guaio di fronte alla Dottrina, avendo vietato una Messa di suffragio. Potrei raccontarvi quello che accadde a me e ad altri camerati il 28 aprile 1969 a Pisa, per una Messa in suffragio del duce; ma lo farò un’altra volta. Ricordo però che, con la città in subbuglio e presidiata dalla Celere, il sacerdote la celebrò.