Reggio, facciamo chiarezza sulle cifre contenute nel decreto Enti Locali
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Non sarà facile, ma corre l'obbligo di provarci. Tentare, cioè, di levare la coltre patinata legata a legittime ragioni di comunicazione politica e badare alla sostanza che si cela dietro un linguaggio tecnico-burocratico. Esercitarsi in uno sterile copia-incolla di un decreto risulta improduttivo e fuorviante. A dire la verità qualcuno, fra i consiglieri della minoranza di centrodestra, ha cercato durante la conferenza stampa svoltasi stamattina di rimettere la matematica al centro della discussione. Il testo in oggetto è il decreto 78/2015, meglio noto come decreto Enti Locali. La nostra attenzione, in particolare, è rivolta alla cifra di 40 milioni di euro annunciata dal sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, in occasione della "Comunicazione alla città". Risorse finanziarie che costituirebbero una boccata d'ossigeno per i conti di Palazzo San Giorgio, ma sui quali è opportuno fare alcune precisazioni. La somma in questione si evince dalla lettura dell'articolo 6 del capo primo intitolato ”Misure per emergenza liquidità di enti locali impegnati in ripristino legalità". "Al fine di garantire il rispetto dei tempi di pagamento di cui all’articolo 4 del decreto legislativo 9 ottobre 2002, n. 231, agli enti locali - è scritto nel comma 1 - che alla data di entrata in vigore del presente decreto risultano commissariati ai sensi dell’articolo 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 ovvero per i quali, alla medesima data, il periodo di commissariamento risulta scaduto da non più di un anno, è attribuita un’anticipazione di liquidità fino all’importo massimo di 40 milioni di euro per l’anno 2015”. E' un fatto incontrovertibile che l'Amministrazione Comunale di Reggio Calabria potrà beneficiarne, e lo farà, in considerazione delle difficoltà finanziarie in cui versa l'ente. Ma, per una adeguata comprensione degli effetti prodotti dal documento, è decisivo andare oltre, e, nello specifico, al comma 2: "L’anticipazione è concessa, previa apposita istanza dell’ente interessato da presentare entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, con decreto del Ministero dell’interno, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, da emanarsi entro i 15 giorni successivi. Qualora le istanze superino il predetto importo di 40 milioni di euro, le anticipazioni di liquidità saranno concesse in misura proporzionale alle predette istanze”. Poche parole che non lasciano spazio ad interpretazioni ambigue, a meno che non si voglia giocare con la lingua italiana e con la legge imposta dai numeri. Si tratta di un fondo che ammonta complessivamente a 40 milioni di euro, ma al quale potranno attingere tutti i Comuni con i requisti summenzionati. Non è, dunque, la cifra massima di cui potrà avvalersi il Comune di Reggio Calabria, ma la somma totale messa a disposizione di tutte le Amministrazioni che presentano i requisiti prescritti dalla norma in oggetto. Se in città è passata l'idea che pioveranno 40 milioni di euro sulla testa dei reggini, è quanto mai urgente spiegare che così non è.
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