Sanità, Nicolò (FI): "Ai calabresi è stato tolto il diritto all’assistenza ed alle cure"
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"Mettono sinceramente a disagio i risultati dell’Istituto Demoskopica sulla qualità della sanità in Calabria". Lo afferma in una nota il residente del gruppo consiliare di Forza Italia a Palazzo Campanella, Alessandro Nicolò. "Spicca, tra lunghe liste di attesa, mobilità attive e passive, soddisfazione dei servizi sanitari, l’impoverimento delle famiglie a causa di spese sanitarie catastrofiche. Una road map – prosegue Alessandro Nicolò – inquietante e non più sopportabile, che interpella si! la politica, ma anche gli stessi operatori, del territorio e ospedalieri, il cui ruolo è chiamato comunque in causa. La sanità in Calabria è da anni una palude difficilmente bonificabile a causa di interessi plurimi, palesi e occulti, che soffocano il bilancio della Regione per oltre il 65% del Bilancio, 3,4 miliardi di euro. Una cifra enorme, dentro cui galleggiano debiti insoddisfatti, blocco del turn over, obsolescenza tecnologica, zero formazione, un quadro drammatico che non lascia alibi a nessuno, ma che non può rimanere senza interventi correttivi seri. Il continuo peggioramento dei conti negli ultimi venti anni di regionalismo è ormai al capolinea – dice Nicolò – né si percepisce l’utilità dei commissariamenti che hanno altresì allargato l’area dei disagi e prodotto tagli orizzontali inutili proprio perché incidenti anche sulle eccellenze che pure emergono nella sanità pubblica calabrese. L’elevato tasso di fiscalizzazione imposto ai cittadini per coprire i ‘buchi’ del debito sanitario è ormai al livello più alto di tutto il Paese e nessun giovamento ne viene fuori. Mentre in Lombardia si ristruttura la rete ospedaliera e non si chiudono i centri di ricovero – sottolinea Alessandro Nicolò - in Calabria si continua testardamente a perseguire i tagli delle sedi ospedaliere, senza però ricercare alternative, depauperando progressivamente l’offerta di cura, causa principale di osmoticità dalla Calabria verso gli ospedali del nord del Paese. La Giunta ed il presidente Oliverio – a mio parere – devono aprire, con il concorso del Consiglio regionale e delle forze sociali – un serio tavolo di confronto con il Governo per chiedere la conclusione dei commissariamenti, e richiedere garanzie per mantenere in efficienza i più importanti centri ospedalieri pubblici della regione, la cui vetustà è ormai evidente e riconosciuta. Non ci sarà via di uscita – conclude Nicolò - se gli interventi dovuti e necessari per risalire la china in cui siamo precipitati, non saranno imposti con coerenza e tempestività per restituire alle nostre comunità il diritto all’assistenza ed alle cure in Calabria".
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