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Comitato Ospedali di montagna: "Preoccupante la dismissione dei servizi diagnostici"

“Diventa sempre più preoccupante la dismissione dei servizi diagnostici previsti nel decreto della regione n. 9 del 2 aprile 2015. Il Comitato non intende vivere passivamente questo momento e invita per giorno 4 maggio alle ore 18:00 tutti i cittadini di Soveria Mannelli e dei comuni del comprensorio a partecipare a un sit-in di 30 minuti che si terrà d’avanti alla struttura ospedaliera, ad oltranza proseguiremo con ulteriori dimostrazioni fin tanto che non verranno accolte le nostre richieste”. Ad affermarlo è Antonello Maida, presidente del Comitato Ospedali di montagna calabresi. “Tutto – spiega Maida - per dire no a questo piano scellerato che azzera l’offerta sanitaria diagnostica imprescindibile in questo contesto montano disagiato. La rimodulazione programmata prevede solo 20 posti di Medicina più 20 di Lungodegenza, il Pronto soccorso, la Guardia attiva di Anestesia, una Chirurgia elettiva e solo 4 posti di Dialisi, mette in atto una Struttura che continuare a chiamare ospedale è alquanto inopportuno. Mentre i tagli vedranno la loro esecutività nel breve tempo, le implementazioni del piano a nostro avviso saranno come in passato da inquadrare nel campo delle ‘ipotesi’, promesse sostenute ma mai mantenute. La privazione del Laboratorio analisi, nello spazio di brevissimo tempo, ridurrà il Pronto soccorso ad un Punto di Primo Intervento, l’azzeramento della Radiologia, della Cardiologia, della Fisiatria e della Pediatria relegheranno il territorio ad uno stato di tangibile abbandono da parte dello Stato, sommandosi a tutti gli altri importanti servizi già dismessi che complessivamente graveranno pesantemente sulla pelle e sulle tasche dei cittadini. A nostro avviso – aggiunge - rimane alquanto discutibile la gestione dei servizi proposti, soprattutto quelli chirurgici e quelli della medicina senza un laboratorio in loco, intuizione confermata da diverse figure mediche da noi contattate che affermano sia impossibile gestire un presidio con una così grave lacuna. Lo scenario futuro è facilmente prevedibile, la mancanza dei numeri determinata non dalla mancata domanda, bensì dalla limitatissima offerta, determinerà dei risultati tali da giustificare qualsiasi altra dismissione, compresa la soppressione totale della Struttura. A partecipare alla manifestazione, oltre ai singoli cittadini, sono chiamate le autorità, le forze produttive e le associazioni del territorio, nessuna esclusa. L’appuntamento – conclude Maida - segue quello dell’ospedale di Acri, dove circa 5000 persone hanno manifestato per il conferente presidio montano, interessato dalle stesse dinamiche di quelle di Soveria, presente ad Acri tra i relatori anche il Coordinatore regionale degli Ospedali di montagna, Alessandro Sirianni”.

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