Neonata morta a Vibo, l'Asp: "Regolare l'assistenza prestata"
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“Per il momento, in attesa dell’esito delle indagini della Procura della Repubblica di Vibo, appare confermata la regolarità’ dell’assistenza prestata, nonché’ la professionalità’ e l’impegno di tutti gli operatori impegnati per salvaguardare la vita alla bambina, attività’ attentamente vagliate anche con procedure di autoverifica, in uso ed attivate immediatamente all’interno della organizzazione aziendale”. Lo afferma il Direttore generale della Asp di Vibo Valentia, Florindo Antoniozzi, in riferimento alla morte della neonata durante il trasporto in ambulanza verso l’ospedale “Pugliese-Ciaccio” di Catanzaro. Aggiunge Antoniozzi: “Nell’esprimere l’umano cordoglio e la vicinanza alla mamma ed al papà della bambina nata il 28 aprile scorso presso l’ospedale spoke ‘Jazzolino’ di Vibo con problemi di asfissia neonatale, assistita con le più adeguate cure intensive, ma purtroppo deceduta mentre veniva trasportata in estrema urgenza al centro neonatale dell’ospedale di Catanzaro con una ambulanza di nuova generazione ed attrezzata con speciali dotazioni, tra le quali la culla termica e quanto necessario all’assistenza di rianimazione e recentemente data in dotazione al Suem 118 dell’Asp di Vibo Valentia, comunica che il 30 aprile, oltre la prevista commissione interna già attivata immediatamente, vi sono state presso l’ospedale due commissione di verifica, del Ministero della Salute e quella del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria, effettuate sulla base delle ampie documentazioni fornite e dell’esame di locali, attrezzature e procedure adottate, con esito che verra’ comunicato appena predisposto dalle stesse Autorità’ e che saranno rese pubbliche. L’Azienda Sanitaria Provinciale, tra l’altro, e’ impegnata – viene precisato – in una serie di iniziative tese al miglioramento dell’offerta sanitaria generale, attraverso la realizzazione del nuovo ospedale, ormai nelle ultime fasi progettuali, l’acquisto di nuove ambulanze ed attrezzature elettromedicali, e la riorganizzazione delle risorse disponibili per la migliore assistenza possibile su tutto il proprio territorio”.