Italcementi, lavoratori pronti ad incatenarsi ed allo sciopero della fame. Oliverio: “Sono con loro”
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“Sono al fianco dei lavoratori della Italcementi di Castrovillari nella drammatica battaglia per la difesa del proprio posto di lavoro”. È quanto afferma il presidente della Regione Mario Oliverio dopo aver appreso che da domani i lavoratori si incateneranno ai cancelli dell'azienda, iniziando lo sciopero della fame, ed a seguito dell'accorato appello rivolto alle istituzioni nazionali e regionali dai sindaci di Castrovillari, Civita e Frascineto, dal presidente del Parco del Pollino e dalle organizzazioni sindacali di categoria. “Chiederò subito - informa al riguardo Oliverio - ai ministeri dello Sviluppo Economico e del Lavoro di mettere in campo ogni azione tesa a scongiurare da parte dell'Italcementi la decisione di trasformare lo stabilimento di Castrovillari in un Centro per la Macinazione che chiuderebbe la storia industriale del sito. Sarebbe oltremodo corretto che prima del subentro della nuova proprietà tedesca, nel prossimo mese di luglio, non venisse operata alcuna scelta che di fatto renderebbe nulla ogni possibilità di negoziare con i nuovi proprietari un nuovo piano industriale che rilanci le attività produttive dell'impianto di Castrovillari. Dopo la chiusura dello stabilimento di Vibo Valentia - prosegue il governatore - mi batterò con ogni mezzo per scongiurare la chiusura di quello di Castrovillari. Con la nuova programmazione 2014/2020, e con l'imminente sottoscrizione del Patto per la Calabria con il Governo nazionale, la nostra volontà è quella di sostenere con determinazione l'allargamento del tessuto industriale della regione. È quindi del tutto evidente che per la Calabria non sarebbero tollerabili ulteriori scippi. Chiedo all'Italcementi – conclude - in questo momento difficile dell'economia calabrese, di dare una prova di responsabilità verso un territorio ed una regione che per decenni hanno avuto nei confronti dell'azienda un atteggiamento di generosità e responsabilità, lasciando le cose al loro posto, per arrivare alla trattativa con la nuova proprietà tedesca con lo stabilimento attivo e con tutti i lavoratori al loro posto di lavoro”.
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