Fabrizia, ‘Crescere Insieme’: “Anomalo che il sindaco possa fare a meno del Consiglio comunale”
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“È un gioco al ribasso e allo strapotere. Il Comune di Fabrizia, numeri alla mano, può fare a meno del Consiglio comunale. Potrebbe riunirsi la Giunta e sarebbe più o meno la stessa cosa. Unica piccola differenza è data dal fastidio di dover formalizzare in sala aperta al pubblico le decisioni già prese”. È ciò che pensa il Movimento Crescere Insieme Fabrizia, che prosegue “nella missione che si è civicamente preso in carico surrogando la monca e carente democrazia del più importante consesso civico cittadino”. “La settembrina seduta consiliare – precisa il Movimento in una nota - ha completato l’opera di blindamento del potere. A parte la seconda surroga, quella del consigliere Luca Rullo, dimessosi subito dopo l’insediamento, con l’ultimo nominativo dei non eletti della lista di maggioranza, ha fatto il pieno sfruttando fino in fondo le possibilità che la legge offre, prevedendo il numero minimo per il funzionamento dei Consigli comunali. Ciò che non quadra è l’anomalia del contesto riguardante il Comune di Fabrizia. Tale ente è l’ultimo e forse unico residuato d’Italia, a struttura fortemente anacronistica, prodotta da una temporanea legislazione, che nel suo plenum lo vede formato da soli 6 consiglieri: 4 di maggioranza e 2 di minoranza. Avvalersi della norma del ‘numero minimo’ per il funzionamento del Consiglio – viene contestato - è un fatto politico di forte criticabilità, specie se si pensa alla generale situazione di scarsa trasparenza e legalità. Il criticato avvalimento, data la particolare scheletricità degli organi preposti all’Ente, è idoneo a infondere l’idea collettiva che il Consiglio comunale sia ‘superfluo’. Con soli 2 consiglieri, più il sindaco, si può validamente tenere una seduta anche importante. Uguale numero, e probabilmente persone, della Giunta comunale: sindaco, vicesindaco ed assessore. In questa situazione sono superflui anche i commenti o, per meglio dire, sono ‘inutili’, giacché neppure l’arbitrarietà più insostenibile potrebbe essere combattuta. Sarebbe interessante meditare sul ‘caso anomalo di Fabrizia’ – è la conclusione - e fare luce sulle numerose ‘illegalità’ che l’associazione ha pubblicamente segnalato”.
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