Catanzaro, Chirillo (Confesercenti): "Commercianti e artigiani al collasso, occorre congelare le segnalazioni Cai"
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“Stop immediato alle segnalazioni Cai. Tanti piccoli commercianti e artigiani calabresi molto presto si troveranno al collasso”.
Lo denuncia il presidente di Confesercenti Catanzaro. Francesco Chirillo.
“Emerge purtroppo - sottolinea Chirillo - l'impossibilità diffusa per tanti imprenditori di onorare, già a partire da questo mese, i titoli a garanzia anticipati, come da prassi, ai loro fornitori. Garanzia di un pagamento che avrebbero, come sempre, onorato con il proprio lavoro. Ma adesso, per il blocco delle attività causato dal Covid-19, quegli impegni rischiano per la prima volta di non essere rispettati, per cause di forza maggiore ovvero per inevitabile carenza di liquidità. Uno scenario dalle conseguenze drammatiche. Bisogna intervenire subito con un provvedimento finalizzato a congelare immediatamente, già a far data da questo mese di marzo e fino a fine emergenza Covid-19, quantomeno le segnalazioni alle varie black-list di allarme interbancarie per assegni e scadenze cambiarie”.
“Non dobbiamo nasconderci dietro un dito - afferma Chirillo. - Sappiamo tutti che cedere un assegno post-datato è una prassi non regolare, ma è pur vero che è molto diffusa e tollerata nel commercio e, in particolare, nel rapporto tra i clienti e i fornitori quando tra le parti si è instaurato un rapporto fiduciario. Spesso sono accettati dalle stesse banche come cessioni di credito. Ma ora, ai tempi del coronavirus, molti di questi titoli a garanzia, con il blocco delle attività per il Covid-19, rischiano di non essere onorati per carenza di liquidità”.
Gli imprenditori “scoperti” pagherebbero conseguenze gravi, oltre alle possibili sanzioni pecuniarie, ovvero l’impossibilità di emettere altri assegni e l’iscrizione Cai, la centrale di allarme interbancaria. Risulta, quindi, “indispensabile sospendere, almeno fino a fine emergenza, tutti i provvedimenti di segnalazione soprattutto a carico di commercianti o artigiani”. Peraltro, conclude Chirillo, non c'è solo “l'onta” del protesto, come problema e spada di Damocle, ma anche “il rischio di bloccare tutta la filiera dei pagamenti delle partite Iva, interrompendo quello che resta della catena distributiva nazionale”.
E' quindi “urgente e necessaria una sorta di sanatoria a termine perché si congelino le segnalazioni di questo tipo durante il periodo emergenziale”.