Solo un anestesista per Serra, Tassone: “Il commissario si ravveda o si dimetta”
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“La situazione di estrema gravità nella quale ci troviamo richiederebbe serietà ed azioni concrete da attuare con prontezza da parte di chi gestisce la Sanità in ambito provinciale. Purtroppo riscontriamo atteggiamenti leggeri se non apertamente ostili nei confronti delle aree periferiche, oltre che comunicazioni parziali, smentite dai fatti, che offendono i cittadini che rappresentiamo”.
Per il consigliere regionale Luigi Tassone “la misura è colma” e, dunque, “non è più possibile concedere altro tempo”. Nel mirino c’è la disposizione del direttore sanitario aziendale Matteo Galletta con cui è stato riaperto il Pronto Soccorso ma nella quale è stato stabilito che “un anestesista garantirà il servizio all’ospedale di Serra San Bruno ed uno a Tropea” e che la funzione “il sabato diurno, il festivo e il notturno sarà garantita ricorrendo all’istituto della pronta disponibilità”.
Un provvedimento ritenuto da Tassone “non solo assolutamente insoddisfacente” ma addirittura “contraddittorio rispetto a quanto reso noto con comunicato stampa”. “Non abbiamo bisogno di ringraziamenti alle parti politiche, così come è stato fatto – ha affermato Tassone – ma di atti tangibili. Siamo ben consci dello stato di emergenza e delle difficoltà relative alla disponibilità di personale, ma non possiamo accettare che un intero territorio venga offeso e privato di servizi essenziali. Non si tratta di campanilismo, ma di voler salvaguardare la salute di cittadini che hanno pari dignità e pari diritti rispetto agli altri”.
Tassone rileva che “alcuni reparti degli ospedali non possono lavorare in piena sicurezza” perché “mancano, ancora oggi, dispositivi di protezione individuale” e lancia un avvertimento: “se qualcuno pensa di smantellare l’ospedale di Serra San Bruno è del tutto fuori strada, perché combatterò in tutte le sedi, a cominciare da quelle istituzionali, per riaffermare il diritto alla salute costituzionalmente garantito del comprensorio montano. Ho già chiesto – spiega Tassone - l’immediato intervento della presidente della Regione Jole Santelli, che non può voltarsi dall’altra parte sentendo il grido di dolore della comunità. Se questo atteggiamento dovesse continuare, provvederò inoltre ad informare il ministro della Salute affinché vengano adottare gli interventi dovuti”.
C’è poi un pressante invito al senatore Giuseppe Mangialavori e al deputato Wanda Ferro “ad intervenire in maniera decisa affinché quanto formalmente promesso - anche a loro visto che sono stati citati nella nota del commissario dell’Asp Giuseppe Giuliano - venga mantenuto e non sia trasformato in un semplice mezzo per far calmare le acque e consentire azioni di depauperamento mascherate o sotterranee”.
La conclusione è chiara e diretta: “Se si vuole continuare sulla via della spoliazione significa che non si comprendono le esigenze del territorio e che si è inadatti al ruolo che si ricopre: in questo caso le dimissioni del commissario Giuliano sarebbero l’unica scelta sensata da prendere”.
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