Decreto Calabria bis, Graziano: “La sinistra occupa militarmente la sanità calabrese”
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«Decreto Calabria bis, si tratta di un’occupazione politica “manu militari” degli apparati di governo della Sanità in Calabria, da parte della sinistra. È una vergogna! Altri tre anni di inutile commissariamento del diritto alla salute, dopo che gli ultimi 13 hanno portato nel baratro tutto il sistema di assistenza sanitaria della nostra Regione costringendo i calabresi ad emigrare anche per piccole patologie. Ospedali chiusi, servizi ridotti all’osso e disorganizzazione imperante, a fronte di uno sperpero esorbitante di risorse. Questo è un sopruso politico bello e buono da parte del Ministro della Salute, che approfittando di un periodo di transizione delicato e doloroso per la Calabria, senza dimostrare alcun rispetto delle volontà della compianta Governatrice Santelli e quindi della maggioranza dei calabresi che l’avevano eletta, sta per varare un provvedimento vile che accentrerà nella figura del Commissario alla Sanità tutti i poteri di gestione. E questo solo per favorire la prossima campagna elettorale regionale del centrosinistra».
È quanto afferma il presidente del Gruppo UdC in Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, che già nei giorni scorsi aveva anticipato l’emanazione di un nuovo Decreto Calabria, preoccupato dei risvolti che lo stesso potrà avere sui servizi sanitari calabresi. E oggi lancia un appello a tutti i partiti del Centro Destra per promuovere una manifestazione di protesta contro una scelta vile e oltraggiosa del Governo e del centro sinistra.
«Fare voti sui bisogni delle persone – dice Graziano – è un atteggiamento deprecabile. E purtroppo non si può leggere in altro modo la scelta del Governo e del centrosinistra che regge le sorti del dicastero della Salute. Così come dispiace e addolora profondamente che a questo gioco si siano prestati anche i parlamentari del Movimento 5 Stelle che con questa mossa, almeno in Calabria, abdicano di fatto a favore del Partito democratico. La bozza del nuovo decreto è l’apoteosi del Commissariamento della Sanità nel quale vengono accentrati tutti i poteri, persino quello di tenere sottoposto il Dipartimento della Salute. Di fatto si toglie alla Regione la prerogativa, sancita dalla Costituzione, delle scelte amministrative e la volontà elettorale dei cittadini viene soppressa. Questa è la dittatura sanitaria pensata e applicata dalle sinistre per “gestire” la prossima campagna elettorale. Nonostante 13 anni di commissariamento durante i quali sono stati prodotti solo danni, che basta farsi un giro su sé stessi per toccare con mano, e un disavanzo totale che raggiunge la soglia di quasi 2 miliardi di euro».
«Il nuovo commissario – precisa il capogruppo e vicesegretario regionale vicario dell’UDC - sarà ovviamente nominato dal Ministero e quindi dalla politica che regge le sorti del Dicastero della Salute e ai servigi della figura commissariale saranno assunti 25 nuove figure professionali inquadrate nel ruolo di dirigenti e funzionari. E queste persone saranno pagate con i soldi dei calabresi che hanno già le tasse al massimo delle aliquote senza avere in cambio un servizio sanitario degno di questo nome. Non solo, a questo punto è inutile anche il riparto del fondo nazionale sulla sanità perché, almeno per i prossimi tre anni, non sarà la Regione a gestire questi soldi. È opportuno, quindi, che lo Stato si faccia carico anche di pagare le spese che si producono per la migrazione sanitaria dato che questa avviene per le palesi inefficienze del servizio assistenziale regionale provocato dai tagli indiscriminati e senza senso prodotti dal commissariamento».
«Credo che la misura sia colma. Già in queste ore – conclude - insieme al segretario regionale Franco Talarico e al segretario nazionale dell’UdC, Lorenzo Cesa, siamo in contatto con tutti gli altri partiti del centro destra per promuovere una manifestazione di protesta contro questa nuova sciagurata e vile azione di boicottaggio della democrazia innescata dalla sinistra di governo»
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