Nicolò: "Oliverio populista, già tagliati i fondi ai Gruppi consiliari"
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“Il presidente Oliverio non inganni i calabresi. E non provochi altri danni alla politica. Quando asserisce che intende azzerare i finanziamenti ai Gruppi consiliari, parla senza cognizione di causa. Evidentemente - afferma il presidente del Gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandro Nicolò - pur di lisciare il pelo, in questo momento di crollo della sua credibilità, al populismo imperversante e nell’illusione di presentarsi come il giustiziere senza macchia e senza ombra di peccato, non trova di meglio che proseguire nell’azione di demolizione delle funzioni che garantiscono l’agibilità politica in una società democratica. Oppure - aggiunge Nicolò - ignora o finge di non conoscere, quanto già è stato fatto nella scorsa legislatura per abbattere i costi della politica, attraverso non chiacchiere, ma puntuali provvedimenti legislativi che hanno ridotto i finanziamenti ai Gruppi consiliari nella misura di oltre il 55% rispetto agli importi originari per ciascun anno di gestione previsti nel periodo antecedente 2010-2012. E’ importante, dunque, riepilogare che, sin dall'autunno del 2012, prima degli interventi del Governo Monti, la Regione Calabria, con la legge regionale n. 42, è intervenuta prevedendo una riduzione del 10% della quota fissa del finanziamento dei gruppi consiliari che ha esplicato i suoi effetti sin dal 2013. Successivamente, l'attività dei Gruppi consiliari è stata regolamentata da una legge quadro nazionale (Governo Monti) più specificamente l'art. 1 comma 9 del D.L. 10 ottobre 2012 n.174, recepito con il DPCM 21 dicembre 2012 - G.U. n. 28 del 2 febbraio 2013 e dalla legge regionale del 10 gennaio 2013 n. 1. Inoltre, dalla interazione normativa nazionale e regionale è venuto fuori un nuovo sistema di controllo previsto dal legislatore con nuovi parametri più restrittivi sulla consistenza dei fondi dei gruppi. In sostanza – spiega Nicolò – per effetto degli interventi legislativi nella scorsa legislatura il finanziamento pubblico dei gruppi consiliari regionali si può schematizzare nei termini seguenti. Anno 2013: contributo complessivo erogato pari a circa € 2.500.000,00 (per la riduzione del 10% in forza della legge regionale n.42/2012); anno 2014: riduzione del 24% del contributo complessivamente previsto nell'anno precedente; anno 2015: vi è stata una riduzione di un ulteriore 37% del contributo pubblico globalmente erogato nel 2014. Per dare un’idea di quanto è stato fatto, basti pensare che ad oggi la virtuosa Regione Lombardia, che non supera di cinque volte la popolazione della Calabria, prevede dei parametri di erogazione del finanziamento ai Gruppi regionali che fanno pervenire ad importi complessivi per le spese di funzionamento, solo per esemplificare, superiori di gran lunga ad oltre 5 volte di quelli disponibili, a parità di consistenza numerica del gruppo, nel Consiglio regionale della Calabria”. Ancora Nicolò: “Oggi le risorse per i Gruppi sono stati ridotti all’essenziale e sono finalizzate a rendere possibile il loro funzionamento e la promozione delle attività, risorse davvero minime senza le quali non avrebbe senso neppure tenere in vita i Gruppi consiliari che sono organismi previsti dallo Statuto e sono parte dell’architettura istituzionale del regionalismo costituzionale”. Per il capogruppo di Forza Italia: “Il presidente Oliverio ha gravissime difficoltà nel fronteggiare i problemi della Calabria. Dopo nove mesi dal voto, ha varato una seconda Giunta regionale nel segno di una riforma dello Statuto da cui si evince l’intenzione di potenziare l’autorità del Presidente ‘piglia tutto’ a scapito delle prerogative legislative e di controllo del Consiglio e dei consiglieri. Ha delegittimato i consiglieri regionali della sua maggioranza, che pure, come lui, sono eletti dal popolo, escludendoli dal governo della Regione ed ha dimostrato che non ha un programma da realizzare, se adesso si affida esclusivamente a competenze esterne per individuare soluzioni ai problemi. Purtroppo, dopo così poco tempo, caso unico nel regionalismo italiano, siamo già all’Oliverio bis, mentre la Calabria su importanti questioni sta perdendo finanziamenti. Ciò che, però, dà il segno della drammaticità politica del momento è il vuoto progettuale del presidente che ha ridotto la Regione ad un Ente inutile per gli imprenditori, che reclamano efficienza, e per le forze sociali che non riescono neppure ad interloquire sulle vertenze in corso. Dinanzi a tutto ciò - conclude Nicolò - il presidente Oliverio, non avendo carte importanti da giocare per il bene della Calabria, evidentemente immagina di poter andare avanti con i soliti proclami a cui non crede più nessuno. Naturalmente, è liberissimo di muoversi in questo senso. Ciò che non è tollerabile, invece, è che provi, con manovre diversive e demagogiche, a scaricare i costi della sua incapacità amministrativa sulla politica in sé e sul Consiglio regionale che è la casa dei calabresi e la sede più alta del confronto politico ed istituzionale. Le forze politiche ma anche tutti coloro che hanno a cuore le regole della democrazia, non gli permetteranno di denigrare l’Assemblea per consentirgli di tirare a campare”.
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