Quadro clinico ancora instabile: Sanità calabrese commissariata fino al 2018

La Sanità in Calabria sarà sottoposta anche per i prossimi tre anni alle cure del commissariamento. Lo stato di salute del settore permane in una condizione di convalescenza tale da rendere necessarie le terapie prescritte a Roma. I ministeri competenti, infatti, in occasione del vertice svoltosi giovedì nella Capitale, hanno dato pieno mandato a Massimo Scura ed Andrea Urbani, rispettivamente Commissario e Sub-Commissario al Piano di rientro dal disavanzo, a continuare nel percorso intrapreso. Una decisione resasi necessaria alla luce delle criticità e dei problemi che continuano ad impedire lo scioglimento della prognosi. Sarà il contenuto del Piano operativo 2016/2018 a definire nel dettaglio le operazioni che dovranno essere effettuate per rimuovere le patologie croniche che affliggono la Sanità in regione. E' un circolo vizioso che rischia di vanificare anche i miglioramenti registratisi sia nei Livelli essenziali di assistenza che, fino a due anni addietro, sul fronte del disavanzo. Nonostante qualche timido passo avanti, al momento le istanze formalizzate dalle Aziende Ospedaliere e Sanitarie in relazione alle esigenze di incrementare gli organici di competenza mancano delle risorse finanziarie fondamentali per consentire l'ingresso di personale nelle varie strutture. Un ulteriore bubbone storico su cui la gestione commissariale dovrà incidere pesantemente con il bisturi è quello relativo al mancato pagamento dei fornitori. Un danno che si accompagna alla beffa, già emersa nel recente passato, di casi, verificatisi a Reggio Calabria, in cui le fatture sono state pagate doppiamente. Pur di fronte ad un quadro clinico così delicato, uno stretto spiraglio si è aperto grazie alla decisione di sbloccare la premialità prevista per l'anno 2011: una boccata di ossigeno che vale 105 milioni di euro.

 

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