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La denuncia di Mirko Tassone: "Serra immersa nei rifiuti, situazione esplosiva all'isola ecologica"

Affermazioni pesanti, corredate di materiale fotografico per sottolineare la rilevanza di un problema che causa disagi e che potrebbe avere ripercussioni anche sulle tasche dei residenti. Il consigliere di minoranza Mirko Tassone rimarca che “siamo alle solite” poiché “Serra è immersa nei rifiuti” ribadendo che la situazione è “insostenibile” per come “stanno constatando i cittadini ed i pochi turisti rimasti”. “Le strade – afferma ancora l’esponente di “Al lavoro per il cambiamento” - sono invase dalla spazzatura, il servizio di raccolta funziona a singhiozzo e quella che doveva essere un’isola ecologica è ritornata ad essere una vergognosa discarica a cielo aperto”. Dalla descrizione Tassone passa all’atto d’accusa ed esplicita il suo pensiero: “l’ennesima emergenza – denuncia - come al solito, non ha responsabili indigeni. Esperta nell’arte dello scaricabarile, l’amministrazione Rosi non ha perso tempo ad attribuire le cause all’impossibilità di conferire i rifiuti in discarica. Un’affermazione, che non regge alla prova dei fatti. Il problema nasce, piuttosto, dai pessimi risultati derivanti dalla raccolta differenziata e non solo. Qualora fossero stati raggiunti i numeri previsti dalla normativa, con tutta evidenza, la quota destinata in discarica sarebbe stata risibile, con il risultato che si sarebbe potuto fronteggiare facilmente qualunque tipo d’emergenza. Che la raccolta differenziata sia pressoché inesistente – puntualizza il rappresentante dell’opposizione - lo confermano, peraltro, gli uffici comunali preposti che, per il 2014, hanno attestato un misero 10%. Una percentuale non migliore sarebbe quella fatta registrare nei primi otto mesi dell’anno in corso, con il risultato che i cittadini saranno costretti a pagare per il conferimento in discarica la salatissima penalità applicata ai comuni che non raggiungeranno la soglia minima di raccolta differenziata prevista”. Bollata la vicenda come “paradossale” con dei “contorni incomprensibili”, Tassone opera un resoconto della sua visita sul campo: “constatata la quantità di sacchetti rimasta sulle strade – racconta - nella giornata odierna (ieri, ndr), ho effettuato un sopralluogo presso l’isola ecologia di località Leonà, dove ho avuto modo di registrare una situazione esplosiva. Rifiuti abbandonati ovunque, in spregio a qualunque normativa, i cumuli di spazzatura sono stati scaricati direttamente sul terreno ed i pochi cassoni presenti traboccano. Con tutta evidenza, il sito è al collasso. Ma, a ben guardare, qualcosa non quadra. Scontata la presenza degli indifferenziati, non ci si spiega la ragione dei cumuli di differenziata. Per quale ragione, plastica, carta ed alluminio, non vengano tempestivamente conferiti, in maniera tale da liberare spazio da destinare all’indifferenziata, è un vero mistero. L’assurdo, poi, lo raggiunge la montagna di carta e cartone, ovvero materiali che avrebbero potuto essere venduti, con il duplice intento di ricavare un profitto e decongestionare la discarica. Al contrario, la catasta giace abbandonata alle intemperie, con il risultato che in caso di pioggia non solo non potrà essere venduta, ma dovrà essere smaltita in discarica. Il rischio, quindi, è che un ricavo possa trasformarsi in una spesa. Quali siano le ragioni di tanta dabbenaggine è difficile dirlo. L’approssimazione e l’inadeguatezza – conclude - possono, infatti, spiegare qualcosa, ma non possono spiegare tutto”.

 

 

 

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