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Istituto comprensivo intitolato ad Azaria Tedeschi: le performances degli alunni

Bambini gioiosi, orgogliosi di offrire il loro appassionato contributo a una giornata di festa, sotto gli occhi attenti ed emozionati di genitori e insegnanti. L’intitolazione dell’Istituto comprensivo ad Azaria Tedeschi, il comandante serrese insignito della Medaglia d’oro al Valor militare, ha fatto emergere il desiderio di valorizzare la memoria storica della cittadina della Certosa, rammentando che da questo fazzoletto di terra hanno preso i natali eroi e uomini degni di essere ricordati superando l’oblio generato dall’inesorabile trascorrere del tempo. A presentare l’evento è stata la dirigente scolastica Maria Viscone che ha sottolineato l’esigenza di “educare” coloro che rappresentano il futuro, inculcando la cultura del patria e i grandi valori che sorreggono la società. Sul palco si sono alternati i bimbi della scuola per l’Infanzia, che hanno intonato l’Inno di Mameli, e quelli della scuola Primaria, pronti a raccontare frammenti di vita di Azaria Tedeschi tramite la lettura delle sue lettere e a trasmettere sentimenti puri con poesie appositamente selezionate. Sullo sfondo le brillanti esecuzioni dell’orchestra della scuola media che ha, ancora una volta, dimostrato di essere composta da giovani carichi di entusiasmo. Sentito è stato l’intervento del professor Franco Gambino che ha operato una sintesi delle vicende storiche che hanno caratterizzato le scuole di Serra San Bruno e ha specificato che i diversi plessi manterranno comunque la denominazione originaria. Premiate, nel corso della manifestazione, le pallavoliste della scuola media, preparate dal professor Bruno Tassone, campionesse provinciali e vicecampionesse regionali.

Grande partecipazione al programma civile della Festa della Traslazione delle Reliquie di San Bruno

Nonostante le pessime condizioni meteorologiche c’è stata grande partecipazione ai giochi organizzati in occasione della Festa della Traslazione delle Reliquie di San Bruno, ricadenti nel programma civile promosso e organizzato dal Santuario di Santa Maria del Bosco in collaborazione con il Comitato provinciale di Vibo Valentia del Centro Nazionale Sportivo Libertas attraverso le associazioni Serra nel volley, Alba nuova e Libertas Serra San Bruno. L’intero pomeriggio di sabato è stato dedicato alla pratica del Minivolley riservato a bambini e bambine di tutte le età. Nel pomeriggio di domenica, invece, ampio spazio ai giochi popolari e ai giochi tradizionali per bambini e anche per adulti. La mattina di lunedì, dopo la processione e la Santa Messa celebrata presso il dormitorio di San Bruno vi è stata una piccola festa con torte e dolci per i bambini e la premiazione finale. Ogni bambino ha ricevuto una medaglia ricordo e un attestato di partecipazione, oltre a un kit ufficiale della manifestazione completo di cappellino, maglietta e portachiavi. Il programma si è concluso con il simbolico “Ballo del ciuccio” e lo spettacolo dei fuochi pirotecnici. “Viva soddisfazione” è stata espressa dal presidente del Comitato provinciale di Vibo Valentia del Centro Nazionale Sportivo Libertas Francesco De Caria che ha affermato: “con grande passione ed entusiasmo abbiamo dato disponibilità al rettore del Santuario don Bruno La Rizza a collaborare per la realizzazione del programma civico della Festa. Siamo partiti con l’intento di realizzare 3 giorni di festa e di gioia e ritengo che ci siamo riusciti in maniera eccellente. Per quanto concerne il comitato da me rappresentato – ha aggiunto - riteniamo la Festa della Traslazione delle Reliquie di San Bruno l’inizio di una proficua collaborazione con il Santuario al fine di valorizzarlo. Ringrazio le associazioni affiliate al comitato per la disponibilità data nelle persone di Fiorindo Lagrotteria, presidente dell’asd Serra nel volley, Andrea Capone, presidente dell’aps-asd Alba nuova e segretario del Comitato Provinciale, Domenico Figliuzzi, delegato allo spettacolo e vice presidente dell’aps-asd Alba nuova, Francesco Franzè, coordinatore della consulta provinciale, e i dirigenti Pietro Albano e Simone Capone. Ringrazio inoltre il gruppo comunale di Protezione civile di Serra San Bruno e l’AVAL sempre disponibili e presenti. Grazie anche alle associazioni Pro Loco Serra San Bruno, Gruppo Scout Agesci 1 Serra San Bruno, Il Piccolo principe Onlus, Gruppo Scout Agesci 2 Serra San Bruno. Infine, ci tengo a ringraziare l’amministrazione comunale – ha concluso De Caria – e in particolare il presidente del consiglio Giuseppe De Raffele e l’assessore De Caria per la collaborazione e la disponibilità data in questi 3 giorni di festa”.

L’allarme dei sindaci: “La chiusura del Laboratorio analisi sarebbe l’anticamera di quella dell’ospedale ‘San Bruno’ ”

Una voce unica, senza distinguo, senza differenze di colore politico, perché l’ospedale ‘San Bruno’ è un patrimonio comune. È un baluardo vitale per la tutela della salute di un territorio, vittima di una serie di “privazioni” che lo stanno “depauperando”. E per i cittadini è sempre più difficile rimanere in un’area in cui i servizi scompaiono, uno dietro l’altro, inesorabilmente. L’assemblea dei sindaci del distretto socio-sanitario n. 2 ritiene “irricevibile” – termine usato soprattutto dal capo dell’esecutivo di Fabrizia, Antonio Minniti – il decreto n. 9/2015 e si appresta ad una nuova, determinata “battaglia”. “Come abbiamo bocciato l’Atto aziendale proposto dalla commissione straordinaria dell’Asp di Vibo ai tempi di Scopelliti – è il ragionamento ripetuto più volte durante l’incontro – rigetteremo questo decreto”. Il timore principale è quello di perdere il Laboratorio analisi perché, come sottolinea il presidente del consiglio di Soriano, Vincenzo Bellissimo, “senza Laboratorio non ha senso nessun reparto e l’impossibilità di effettuare diagnosi scoraggia l’arrivo dei pazienti nella struttura”. L’eventuale trasformazione in Punto prelievi sarebbe, ad avviso degli amministratori delle Serre, “l’anticamera della chiusura dell’ospedale”. L’esperienza vissuta nel paese del convento di San Domenico sembra aver fatto scuola e, dunque, i rappresentanti dei Comuni si attrezzano per scongiurare il peggio. È in elaborazione, infatti, un documento unitario che sarà inviato al commissario ad acta Massimo Scura contenente specifiche richieste tese ad impedire l’ulteriore depotenziamento del nosocomio. E al prossimo tavolo con i vertici regionali Bruno Rosi ribadirà le condizioni stabilite con i suoi omologhi, facendosi così portavoce delle istanze dell’intero territorio. C’è un asse compatto, dunque, anche se non è chiaro se esso sia sufficiente per salvare un presidio sempre più in bilico.

Alla riunione hanno preso parte: il sindaco di Serra Bruno Rosi, il sindaco di Brognaturo Giuseppe Iennarella, il sindaco di Capistrano Roberto Caputo, il vicesindaco di Dasà Raffaele Scaturchio, il vicesindaco di Dinami Nino Di Bella, il sindaco di Fabrizia Antonio Minniti, il sindaco di Mongiana Bruno Iorfida, il sindaco di Pizzoni Tiziana De Nardo, il vicesindaco di Simbario Raffaele Versace, il presidente del consiglio di Soriano Vincenzo Bellissimo, il sindaco di Spadola Giuseppe Barbara, l’assessore alle Politiche sociali di Vazzano Maria Rosa Moscato e il responsabile amministrativo del distretto sanitario n. 2 Maria Grazia Vavalà.

Ospedale ‘San Bruno’, l’assemblea distrettuale dei sindaci elabora le proposte

Il futuro del nosocomio serrese sembra essere giunto ad uno snodo decisivo. Ed è evidente la fase di fermento che coinvolge attori sociali ed istituzionali, pronti ad offrire un contributo per impedire la privazione di servizi essenziali. Bruno Rosi, in quanto primo cittadino del comune capofila, ha convocato l’assemblea dei sindaci del distretto socio-sanitario n. 2 per pomeriggio, alle 15.30, per approfondire le previsioni del decreto 9/2015 e formulare opportune proposte da sottoporre all’attenzione dei vertici regionali e del commissario ad acta Massimo Scura nell’incontro a cui prenderanno parte anche i sindaci dei paesi in cui vi sono gli altri ospedali di montagna. L’obiettivo è quello di produrre un documento condiviso da tutti i rappresentanti dei comuni ricadenti nell’area interessata (Serra San Bruno, Arena, Brognaturo, Capistrano, Dasà, Dinami, Fabrizia, Gerocarne, Mongiana, Nardodipace, Pizzoni, San Nicola da Crissa, Simbario, Sorianello, Soriano, Spadola, Vallelonga e Vazzano) al fine di dimostrare la precipua volontà dell’intero territorio di far valere il suo diritto alla tutela della salute. È probabile che i capi degli esecutivi di questa parte del Vibonese chiedano pure una sorte di parità di trattamento rispetto a quanto sarà stabilito per le strutture ospedaliere di San Giovanni in Fiore, Acri e Soveria Mannelli.

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