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Caso De Raffele, la maggioranza: “Lo Iacono vuole prendersi la leadership del centrosinistra”

S’infiamma lo scontro sorto a seguito della contestazione da parte dell’opposizione della delibera di elezione di Giuseppe De Raffele a presidente del consiglio nella quale risultano scambiate le posizioni di Carmine Franzè e Raffale Lo Iacono (assenti alla seduta) con  quelle di Cosimo Polito e Rosanna Federico (effettivamente presenti). “Si tratta – sostiene l’amministrazione comunale – dell’ennesimo tentativo di mistificare la realtà poiché sarebbe bastato leggere il contenuto degli atti e ci si sarebbe subito accorti di quello che è solo un errore materiale”. Al riguardo è stata emessa dalla Responsabile dell’Area amministrativa Maria Censore una nota di rettifica nella quale viene evidenziato “il mero errore di battitura”. La squadra con a capo Bruno Rosi non ci sta quindi ad incassare gli attacchi della controparte e ribatte che “la minoranza, non avendo argomenti validi su cui basare una legittima battaglia democratica, si lascia guidare dalla frenesia e dalla fantasia del consigliere Lo Iacono che, dopo essere stato sfiduciato come sindaco e sonoramente bocciato alle recenti elezioni regionali, tenta di prendersi così la leadership del centrosinistra”. Quanto all’aspetto concernente la produzione degli atti, gli esponenti azzurri ribadiscono che “la nostra azione è impostata su criteri di trasparenza e legalità”, mentre dal punto di vista politico auspicano che “in futuro il confronto possa avvenire sui contenuti e sui progetti e non su questioni di lana caprina che tanto affascinano il tuttologo Lo Iacono. A dirla tutta – concludono gli inquilini del palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci – sorge il sospetto che questa tempesta in un bicchier d’acqua sia stata creata ad arte per cercare di confondere i cittadini, sviandoli dall’attualissimo problema che riguarda le previsioni di ridimensionamento dell’ospedale ‘San Bruno’ contenute nel decreto 9/2015”.

La Scuola dell'Infanzia di Vallelonga fra i vincitori del concorso nazionale "La scuola in un click"

La Scuola dell’Infanzia di Vallelonga, ricadente nel relativo Istituto Comprensivo, è risultata fra le vincitrici del concorso nazionale “La scuola in un click”, organizzato nell'ambito di “Nontiscordardimé - Operazione Scuole Pulite” da Legambiente Scuola e Formazione. Le altre due scuole selezionate sono l’Isis “Paolo Carcano” di Como e l’Istituto Comprensivo “Tiziana Weiss” di Trieste. Grande soddisfazione per le maestre e i genitori dei bambini del piccolo centro delle Preserre, che hanno portato in alto il nome di una realtà territoriale spesso criticata per vicende connesse a parametri economici e sociali.

 

Serra, Mirko Tassone: "Rosi dà i numeri... falsi"

Arriva a stretto giro di posta la replica di Mirko Tassone rispetto alle affermazioni di Bruno Rosi nel consiglio comunale odierno. Ad avviso dell’esponente della minoranza, “il sindaco parla della minoranza pensando a se stesso ed alla sua maggioranza” nel momento in cui sostiene che “la minoranza non sa quello che fa poiché l’amministrazione comunale opera con oculatezza, trasparenza, onestà e nell’interesse dei cittadini. La legge e i fatti smentiscono le loro affermazioni”, in quanto tali frasi “rappresentano  solo un goffo tentativo per cercare di nascondere la verità. Del resto, come al solito – aggiunge Tassone - le asserzioni del sindaco sono smentite dai fatti. Parla di trasparenza ed oculatezza, solo perché, con tutta probabilità, non ha letto la relazione redatta dal revisore dei conti, il quale a pagina 35 evidenzia una gravissima irregolarità, ovvero la ‘mancata trasmissione alla competente Procura della Sezione Regionale  della Corte dei Conti ai sensi dell’art. 23 Legge 289/2002, c. 5, dei debiti fuori bilancio per euro 105.540,80’. E’ forse per trasparenza che l’amministrazione ha omesso di adempiere ad un obbligo di Legge? La verità è un’altra, la minoranza non ha preso parte alla seduta di consiglio perché non voleva avallare l’ennesima farsa fatta di dati farlocchi e di numeri inattendibili”. Accuse di un certo peso quelle del rappresentante di “Al lavoro per il cambiamento” che chiarisce la sua posizione specificando che “in fase di approvazione del bilancio di previsione avevamo denunciato una serie di irregolarità, inviando una dettagliata relazione al prefetto ed al revisore dei Conti. In quell’occasione Rosi e la sua maggioranza si sottrassero alla discussione omettendo di rispondere ai quesiti avanzati dalla minoranza. Con fare sprezzante e irrispettoso delle più elementari regoli democratiche si limitarono a ripetere come un mantra sciocco: ‘il bilancio si commenta da solo’. Nella relazione inviata al prefetto ed al revisore dei conti, tra le altre cose, avevamo evidenziato – spiega Tassone - la presenza di debiti fuori bilancio non dichiarati e l’impossibilità d’incamerare i 340 mila euro derivanti dal taglio dei lotti boschivi. Fatti che con tutta evidenza rendevano il bilancio di previsione non attendibile ed evidentemente falsato. E’ forse per ‘onestà e trasparenza’ che dopo aver negato l’esistenza di debiti fuori bilancio – assesta ancora i colpi Tassone -  l’amministrazione del sindaco Rosi ha provveduto al riconoscimento di 105 mila di debito fuori bilancio, facendoli valere sul bilancio del 2015 con l’evidente risultato di falsare il consuntivo? Qualora fossero stati riconosciuti ed inseriti nel bilancio 2014, infatti, il conto consuntivo si sarebbe chiuso con un evidente disavanzo. Un maldestro tentativo con il quale si è pensato di rinviare il problema”. Ma l’elemento principale dell’attacco è quello relativo “all’impossibilità per il comune d’incamerare i 340 mila euro inseriti in bilancio come provento derivante dal taglio dei lotti boschivi” perchè “sul punto Rosi, invece, di avventurarsi in ridicole quanto sconclusionate dissertazioni dovrebbe chiedere scusa ai cittadini ed ai consiglieri di minoranza. Ma forse omette di affrontare il problema perché il taglio dei lotti boschivi non ha prodotto alcuna entrata così come era stato segnalato dal sottoscritto e dal consigliere Lo Iacono in fase di approvazione del bilancio di previsione. Pertanto, il risultato del consuntivo è falsato perché viziato ab origine da una bilancio di previsione del tutto inattendibile. Rosi – conclude Tassone - la smetta di mettere la polvere sotto al tappeto perché sa benissimo o dovrebbe sapere che i numeri veri sono altri, numeri drammatici che condurranno il comune al dissesto”.

Franzè e la minoranza disertano il consiglio: rendiconto ok con i voti dei salerniani

Seduta rapida, ma non priva di spunti quella del consiglio comunale. Il primo dato immediatamente rilevabile è l’assenza di Carmine Franzè che si va a sommare a quella della minoranza, che ha deciso di disertare i lavori in segno di protesta dopo le polemiche circa la veridicità del bilancio, già sorte in sede di approvazione del preventivo. Chiara ormai la scelta dell’esponente politico vicino al consigliere regionale Giuseppe Mangialavori, che conferma, con la sua strategia, l’allontanamento dagli inquilini del palazzo municipale di piazza Carmelo Tucci e l’approdo ad altri lidi. Dopo l’approvazione del verbale della seduta precedente, il sindaco Bruno Rosi ha spiegato che “abbiamo chiuso con un avanzo di 9.826 euro. La minoranza – ha sottolineato – non sa quello che fa poichè l’amministrazione comunale opera con oculatezza, trasparenza, onestà e nell’interesse dei cittadini. La legge e i fatti smentiscono le loro affermazioni”. Posizione ripresa dal capogruppo di Forza Italia Nazzareno Salerno che ha sostenuto di “non capire l’assenza dell’opposizione che rappresenta una parte dell’elettorato. In bilancio – ha rilevato – ci sono dati certi e non fittizi a differenza del passato e l’amministrazione agisce con alto senso del dovere nel gestire la cosa pubblica. La minoranza ha gettato la spugna e le armi democratiche e non so se potrà presentarsi davanti agli elettori dicendo di aver fatto fino in fondo il proprio dovere”. Salerno ha poi ricordato che all’atto dell’insediamento “il Comune si trovava in condizioni finanziarie difficili tanto che è stata valutata anche la possibilità di dichiarare il dissesto. Noi abbiamo avviato un’opera di risanamento e stiamo inviando dei segnali positivi sui tributi comunali che altrove sono alle stelle. Quella della minoranza – ha concluso – è una battaglia pretestuosa”. Il disco verde sul rendiconto 2014 è dunque arrivato con 8 voti favorevoli.

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