Il valore della lettura e la riscoperta dei “classici” al tempo del coronavirus

Riceviamo e pubblichiamo

"Tutti i grandi  sono stati bambini una volta. Ma  non molti  ricordano questa bellissima fase  dell’infanzia. Così infatti, scriveva il grande Antoine de Saint-Exupéry, nel suo celebre capolavoro letterario “Il Piccolo Principe”. Io ricordo particolarmente questo libro, piccolo di dimensioni e di pagine, ma grande e ricco nei contenuti; questo è stato, e continua ancora oggi per me, a rappresentare uno dei libri più belli ed emozionanti che io abbia mai letto, perché questo libricino con molta semplicità riesce a regalare emozioni uniche e utili per poter vivere meglio, esso infatti, ci fa comprendere quali siano le cose e i sentimenti che realmente contano e toccano profondamente la vita di ciascuno. Oggi, la vita odierna è profondamente mutata, con ritmi sempre più sfrenati, la lettura è stata completamente accantonata, se non del tutto abbandonata, fino quasi a scomparire;  io ritengo pertanto che questo sia uno di quei mali terribili, che affiggono la nostra società, in quanto la lettura, i libri, e dunque la cultura derivante da essi, diventino una fondamentale e primaria fonte di arricchimento, non solo culturale o quasi di mera speculazione scientifica, ma anche sociale, etica e morale. Ogni libro a mio avviso, contribuisce in qualche modo, a cambiarci, a migliorarci, a volte la lettura può davvero cambiare gran parte di noi stessi, i libri costituiscono le nostre fondamenta, il nostro baglio culturale, ma anche soprattutto sociale ed emotivo. Riappropriamoci della nostra cultura, anche in questi terribili momenti che la nostra società e l’intero globo terreste sta vivendo a causa di questo mostro del coronavirus, cerchiamo di cogliere questo periodo come un tempo propizio alla nostra cura soprattutto personale ed interiore, oltre che formativa. Io personalmente ho sempre orientato il mio operato politico e sociale, e lo stesso assessorato alla Cultura del mio Comune verso la Cultura, una cultura ovviamente a 360°, che deve, ed è almeno per me, pieno senso di libertà di pensiero ed espressione di un grande senso di civiltà; credo e punto oggi più che mai, al ruolo centrale che riveste particolarmente, in campo politico-amministrativo la formazione culturale, perché solo attraverso la formazione delle menti, delle teste, avremo dei politici migliori e così una cittadinanza valida ed attiva. Numerose sono state le iniziative a carattere culturale, che l’amministrazione “Landro” sotto la mia cura e valorizzazzione ha promosso; testimonianza di questa instancabile promozione ne era anche la nota primavera letteraria, che a causa delle vigenti norme anti contagio, ho dovuto purtroppo annullare, numerosi ospiti d’eccellenza erano stati inviati, e molte sorprese attendevano la nostra città, ma ovviamente questo importante progetto non è morto invano, poiché sarà sicuramente riproposto dall’amministrazione comunale e da me in prima persona, appena tutto tornerà alla normalità. Anche il sistema bibliotecario vibonese, pare abbia deciso comunque di celebrare questa importante giornata, insieme a tutti i lettori con un importante iniziativa, “Io sto a casa… con un libro!”. Bellissima iniziativa, un evento, una maratona social, cui va un doveroso ringraziamento, gesto da parte mia lodevole, mi complimento. Ancora rivolgo un particolare ringraziamento e augurio alla famosa libreria di Tropea, gestita in modo encomiabile e professionale da Chiara Condò, lettrice onnivora e mia fedele consigliera di lettura, che da pochi giorni ha riaperto, dando supporto e vicinanza all’intero circondario tropeano, forza Chiara! In conclusione voglio davvero ribadire ed affermare con il cuore che:” i libri sono davvero un cibo per la mente, leggere serve innanzitutto per “legittima difesa”, per capire dove siamo, e dove vogliamo andare se vogliamo guardare in modo positivo il futuro che ci aspetta".

Gabriele Vallone,  consigliere delegato alla Cultura del Comune di Parghelia

 

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Tiriolo, nasce la biblioteca comunale

“Una biblioteca nel cuore del Mediterraneo. Leggere tra due mari”. E’ il tema dell’incontro che si svolgerà alle 18 di oggi, presso la Casa della Cultura a Tiriolo, durante il quale verrà inaugurata la nuova biblioteca comunale.

Dopo i saluti del sindaco di Tiriolo, Stefano Greco, dell’assessore  all’istruzione e alle attività culturali della Regione Calabria, Francesca Corigliano, e del direttore del dipartimento urbanistica e beni culturali della Regione Calabria, Domenicantonio Schiava, interverranno: Ada Arilotta, soprintendente archivistica e bibliografica della Regione Calabria, Antonio Cavallaro, direttore editoriale della casa editrice Rubettino, Salvatore Bullotta, responsabile assessorato alla cultura della Regione Calabria, e Antonella Bongarzone, appartenente al comitato di gestione della Biblioteca di Tiriolo e docente di Archivistica presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro.

Introdurrà e coordinerà i lavori Luigi Mariano Guzzo, direttore della Biblioteca di Tiriolo e docente di Beni Culturali presso l’Università Magna Graecia di Catanzaro.

In totale sono state 99 le biblioteche calabresi ammesse al finanziamento, tra quelle comunali, diocesane, scolastiche e di interesse locale, a seguito della pubblicazione delle graduatorie definitive dell’Avviso pubblico “Programma a sostegno del sistema bibliotecario calabrese per il 2018”, finanziato con i fondi del Piano di Azione  e Coesione della Regione Calabria.

A Tiriolo nasce, così, un nuovo spazio dedicato al potenziamento dell’offerta culturale calabrese.

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Matera, da città dei sassi a capitale europea della cultura

«In Calabria – scrive Ulderico Nisticò - ci sono persone colte per mestiere o per diletto, e nella stessa misura della maggior parte degli altri luoghi del suddetto mondo civile. Il problema è che le persone colte stanno ognuna per conto suo, e, più esattamente, ognuna nel suo gruppetto, loggia, club, partitello, ambiente amicale».

E subito si chiede : «Tra meno di due mesi, Matera sarà capitale europea della cultura 2019: cosa fa la Calabria, cosa progetta di fare, per essere coinvolta in un evento che si svolgerà a 70 km dal confine? Che io sappia, nulla; e siccome lo vado chiedendo da mesi, e nessuno risponde, vuol dire che è veramente nulla».

Ciò detto e valutato, forse sarebbe bene ricordare che Matera – preferita a Lecce mia città di origine – è giunta a quel traguardo – come risulta dalla procedura propedeutica – grazie anche al prezioso volume (per Editore: Editalia (Roma) e numero limitato di copie) dal titolo “Matera: la città dei sassi”, da me curato nel 1997, che ebbi modo così di sintetizzare:

“ L'insediamento antichissimo di Matera stupisce da sempre con la sua drammatica e insolita bellezza. Posta al confine tra la Basilicata e la Puglia, la città, compare e scompare sullo scenario del Mezzogiorno, alternando momenti di intensa vitalità; a periodi di appartato silenzio. Il volume, con la descrizione e guida attenta di esperti conoscitori vissuti in varie epoche, traccia con mano leggera le tappe fondamentali della storia di Matera, cogliendone i segni nei monumenti e nelle tradizioni civiche, chiarendo le ragioni profonde che hanno elevato i Sassi da una condizione di doloroso degrado a quella di meraviglioso bene culturale di interesse mondiale e locale; secondo l'autorevole giudizio dell'Unesco che li ha inseriti nel Patrimonio dell'Umanità. La descrizione delle testimonianze del passato viene vivificata e arricchita da una interessante raccolta di canti popolari, da un puntuale resoconto delle principali feste religiose e da ammirate annotazioni sugli splendidi costumi sfoggiati dalle donne nelle grandi ricorrenze, delineando un quadro di grande suggestione”.

Pertanto - senza alcuna referenzialità – mi sembra poter dire che l’Università della Calabria – che mi scelse sin dalle origini - dovrebbe essere forse inserita tra quanti si sono prodigati direttamente o indirettamente affinché Matera raggiungesse quell’ambizioso traguardo.

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La Calabria senza cultura

In Calabria c’è, più o meno, la stessa densità di cultura del mondo civile, se si escludono alcune importanti città storiche.

Voglio dire che ci sono persone colte per mestiere o per diletto, e nella stessa misura della maggior parte degli altri luoghi del suddetto mondo civile. Il problema è che le persone colte stanno ognuna per conto suo, e, più esattamente, ognuna nel suo gruppetto, loggia, club, partitello, ambiente amicale. Si badi a certi megaconvegni galattici sull’uovo sodo, che la RAI Calabria riprende in campo cortissimo, la prima fila perché la seconda non c’è; e non mancano i casi di più relatori che pubblico.

Fatta questa premessa solo per cenni, comincio a chiedere alla cultura ufficiale, cioè Regione, Province, Comuni, Università eccetera:
- Tra meno di due mesi, Matera sarà capitale europea della cultura 2019: cosa fa la Calabria, cosa progetta di fare, per essere coinvolta in un evento che si svolgerà a 70 km dal confine? Che io sappia, nulla; e siccome lo vado chiedendo da mesi, e nessuno risponde, vuol dire che è veramente nulla.
- Che ci sta a fare un assessore regionale alla Cultura, cosa gli assessori provinciali, cosa i rettori delle Università, cosa gli intellettuali? Non mi do risposta per evitare il turpiloquio.
- Quest’estate un gruppo selezionatissimo di dotti si diede convegno ad Africo dove, a colpi di “prodotti tipici”, ha deciso di dare inizio a una nuova narrazione della Calabria. Sapete che questa nuova narrazione è iniziata? Ahahahahahah.
- Nel giugno del 2017, una manica di intellettualonissimi, in testa l’allora vicepresidente della Regione, Viscomi, proclamarono che, attraverso lo sbarco di Ulisse (ahahahahahahahah!), avrebbero attirato alcuni milioni di turisti ulissomani. Posso chiedere se ne sono venuti milioni, migliaia, centinaia, decine, uno? Che io sappia, zero!
- C’erano schierati diversi sindaci. Su quello di Squillace stendo un velo, perché lo hanno fiondato i suoi. Quello di Borgia, che si fa chiamare sindaca, stava lì con la bocca aperta ad ascoltare la fandonia; ma quando le ho rivolto una proposta culturale seria, si è rivelata troppo istruita e troppo intelligente per dare retta a me; e anche troppo educata per rispondermi. Quanti turisti ha attirato per Ulisse, la sindaca di Borgia? Ahahahahahahahahahahahah!
- L’ex presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, è riuscito in un’impresa rara in Calabria: una figura di pigro e culturalmente inetto, e fin qui siamo alle solite calabre, ma lui l’ha fatta livello internazionale, con Santa Eufemia di Spagna! Ho pubblicato la lettera dell’alcalde, che è stato fin troppo signore, con certa gente.
- Mario Caligiuri, per altro mio amico, mi chiede un lavoro teatrale per Soveria Mannelli; lo legge; dice che è bellissimo; se ne frega rotondamente, anzi fa la sedicente università d’estate, e manco m’invita.
- A Caraffa di Catanzaro sono in vena di strafare, e di lavori teatrali me ne chiedono due, uno per il Comune e l’altro per la Media, ambo per l’anniversario di Scanderbeg. Li faccio, ovviamente gratis. Dicono che sono ambo bellissimi, e se ne fregano. I colleghi della Media devono essere tutti litigati con monsignor Della Casa e il Galateo. Il 7 novembre celebrano l’eroe a S. Demetrio Corone che con il valoroso guerriero non ha niente a che spartire. Il bello è che li avevo avvertiti: o vi sbrigate, o l’idea ve la pigliano da Cosenza.
- Sapessi indovinare sei numeri, come indovino i vizietti del Calabresi!
- Chiudo con gli operatori turistici. Una certa agenzia di Soverato mi aveva chiesto di far da guida a Catanzaro, con data e orario. Meno male che sono zingaro, e ho fiutato l’inghippo, dirottandomi a S. Onofrio, dove, a parte un bel convegno, ho mangiato ottimi fileji. Un piccolo mistero, l’agenzia.
- Nessun mistero invece, ma una calabresata evidentissima, ieri. Mi avvicina un signore, mi riempie la testa di scarpe vecchie sulle sue ideone per salvare il turismo… e a chi poteva rivolgersi se non al famosissimo e bravissimo e coltissimo professore Ulderico Nisticò? Quando Ulderico Nisticò gli dice che sì, che vuole lavorare al progetto, però dev’essere pagato, ha cambiato discorso, e tanti saluti!
Contentatevi di questi esempi, che non mi paiono pochi. Ecco la Calabria ufficiale.
Per quanto riguarda quelli privati, nel 2018, alla faccia loro, ho già rappresentato sei lavori, e un altro paio sono in cantiere. Non vi dico articoli, convegni e conferenze. Non ho bisogno di nessuno dei suddetti signori: voglio solo farvi notare quanto hanno perduto loro, non io.

E come la Calabria, con questa Regione eccetera, non possa andare avanti mai, culturalmente parlando; e anche in tutto il resto.

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Tutto pronto per la presentazione del volume "Enotri e Brettii in Magna Grecia"

A partire dalle 18,30 di domani (2 settembre), presso il Museo archeologico nazionale di Capo Colonna verrà presento il volume "Enotri e Brettii in Magna Grecia. Modi e forme di interazione culturale" (a cura di G. De Sensi Sestito e S. Mancuso, Rubbettino Editore 2017).

L’opera rappresenta l'esito di un progetto di ricerca e valorizzazione del patrimonio storico-archeologico regionale, promosso dall’Università della Calabria per far emergere con adeguata evidenza il quadro variegato di presenze e relazioni fra culture e popoli del Mediterraneo fioritfioriti in Calabria nel primo millennio a.C. .

La ricchezza del patrimonio storico e archeologico calabrese, dalla protostoria all’età ellenistica, infatti, non si esaurisce nello splendore della cultura delle città magno-greche fiorite lungo le coste ionica e tirrenica, ma include la serie di insediamenti degli Enotri che con esse avevano in varie forme interagito fino all’epoca classica e di quelli dei Brettii strutturatisi dalla metà del IV secolo a.C. in poi, disseminati nelle aree collinari a controllo dei punti d'accesso dalla costa e della viabilità interna.

Nello stesso tempo, presso il Museo archeologico nazionale di Crotone, sarà possibile visitare (con ingresso gratuito) la mostra temporanea “Keramèus: vasi e recipienti ceramici greci dalle collezioni del Museo di Crotone”.

La mostra, che ha aperto una serie di iniziative per celebrare il cinquantesimo anniversario della fondazione del Museo archeologico nazionale di Crotone, presenta reperti dai magazzini, mai esposti e provenienti da scavi archeologici nel territorio, ma anche da consegne operate dalla guardia di finanza in favore del patrimonio pubblico.

Le iniziative dei musei di Crotone avvengono nell’ambito dell’iniziativa ‘Discover Museums’, un percorso, finalizzato alla scoperta del patrimonio culturale regionale, realizzato nell’anno che l’Europa dedica alle sue risorse culturali.

 

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Torino: dal 10 al 14 maggio, la Calabria al Salone Internazionale del Libro

La Regione Calabria parteciperà ,dal 10 al 14 maggio, al 31° Salone Internazionale del Libro di Torino, al Lingotto Fiere: sarà presente con uno stand istituzionale prorpio all'interno del quale gli editori , gli autori, gli enti locali, le istituzioni culturali e le scuole calabresi potranno esporre i loro libri più significativi ed organizzare iniziative culturali.

La Regione Calabria dedicherà la sua partecipazione al Salone ai Grandi pensatori calabresi del passato,  da Cassiodoro, Gioacchino da Fiore, Telesio e Campanella, entrati a far parte della dimnsione classica, le cui opere contribuiscono a fornire risposte utili ed a sciogliere i nodi posti dal tema del Salone di questa edizione: “Un giorno, tutto questo”.

Il tema in questione pone interrogativi sul presente ed il futuro della nostra attualità,del nostro mondo, sulla precarietà che contraddistingue la società attuale e le grandi questioni aperte della contemporaneità, dove nonostante gli innumerevoli aspetti problematici necessaria si rivela la ricerca delle positività e di possibili soluzioni.

Un occhio di riguardo verrà dato  alla narrativa calabrese contemporanea che sta conquistando,negli ultimi anni, interesse a livello nazionale e internazionale.

Presso lo stand saranno adibiti appositi corner autogestiti, a disposizione degli editori e degli autori, per esporre i propri prodotti, previo accordo con l’organizzazione regionale.

Per approfondimenti sul Salone del Libro si può consultare la pagina ufficiale all’indirizzo http://www.salonelibro.it/it/salone-2018.html . Per informazioni e adesioni è possibile contattare il Dipartimento 10 “Turismo, Beni Culturali, Istruzione, Cultura” della Regione Calabria

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Il Politeama e la buccia di banana

La Regione Calabria, detto in generale, è zeppa di difetti e di colpe, soprattutto nella politica culturale. Una volta tanto che finanzia qualcosa, però, se qualcuno non ne sa approfittare, la colpa è tutta sua, e non della Regione.

 Mi riferisco, da quel che poco che i giornali reticenti fanno capire, alla buffa vicenda del Politeama di Catanzaro, escluso dai finanziamenti… eh, non per un malvagio piano, non per odio nemico, non per vendetta del conte di Capaccio per la sconfitta del 1528; ma no, niente di queste cose serie e importanti: perché quando hanno mandato, tramite Pec, la domanda, non c’era allegata la documentazione. C’era, se ho capito bene, solo la lettera di accompagnamento, che però non accompagnava un bel nulla.

 Il burocrate regionale, credo io, ha letto la lettera, ha costatato la mancanza di documenti allegati, ha cestinato il tutto. Ragazzi, i burocrati sono delle macchine.

 Esclusa dai soldi, la Fondazione mette mano a un ricorso al Tar, il quale Tar, in punta di diritto, respinge il ricorso e dà ragione alla Regione. Ecco come scivolare sulla buccia di banana!

 Siccome la Fondazione è un ente, e gli enti sono composti di esseri umani, sarei curioso di sapere chi è il responsabile di una tale diciamo così distrazione; chi è che doveva inviare la Peccon gli allegati, e invece non allegò. Sarà un essere umano, sarà uno con nome e cognome.

 Bisogna dunque individuare un colpevole, e assumere nei suoi confronti tutti i provvedimenti del caso. Vero, ma, ragazzi, esiste anche la “culpa in vigilando”, che, gerarchicamente, va dall’ultima ruota del carro ai massimi livelli. Ovvero, ha sbagliato qualcuno, e qualcun altro non ha controllato. E le responsabilità, a tutti i livelli, sono personali; ovvero, in linguaggio più terra terra, non si può giocare a scaricabarile.

 Qualcuno ora deve chiedere conto, “redde rationem”, di come la città di Catanzaro e il suo teatro si siano trovati in tale situazione.

 A proposito, e Soverato? Anche Soverato si è vista bocciare la sua rassegna canora dal nome pacchiano di “Summer arena”; ma quello lo capisco: sono solo canzonette, mica cultura.

 Ecco, queste due volte non me la posso pigliare, in coscienza, con la Regione.

 

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Vibo Valentia: grande successo per la sesta edizione del Festival Leggere&Scrivere

Voglia di crescere. È più che un intento, è un obiettivo da perseguire mettendosi subito al lavoro. Si respira entusiasmo tra le sale di palazzo Gagliardi, in conclusione della sesta edizione del Festival Leggere&Scrivere.

Innanzitutto, la parola ai numeri. Sei giorni, oltre 200 dibattiti per un totale di 250 ospiti. Un programma che ha spaziato tra musica, letteratura, scienza, attualità e che ha visto la partecipazione di 30.000 persone. Molti eventi hanno registrato il tutto esaurito: dall’incontro con il presidente del Senato Pietro Grasso alla serata con Morgan. Successo anche per le lectio magistralis di Carlo Freccero e del filosofo Gianni Vattimo. Stesso discorso per Lirio Abbate, Luciano Violante,Leo Gullotta, Franco Arminio, Don Backy, Marina Ripa di Meana, a testimonianza di un festival che ogni anno dimostra di essere poliedrico e di venire incontro a gusti diversificati.

Da menzionare l’incontro con un manager delle cultura del calibro di Francesco Micheli, creatore di Fastweb: una presenza, attraverso la quale il Festival ha sottolineato l’attenzione sui temi della promozione delle cultura e, con essa, del marketing del territorio. Nella stessa ottica vanno letti la presenza di Paolo Verri, presidente dellaFondazione Matera 2019 e il confronto di Leggere&Scrivere con PordenoneLegge, il Libro Possibile di Polignano a Mare, Giffoni Film Festival.

Al festival il pubblico vuole conoscere gli autori, parlare con loro, ma, soprattutto, leggere i loro libri. Successo di vendite, dunque, si è registrato anche al bookshop di palazzo Gagliardi. Tra i libri più venduti si segnalano: Storie di sangue, amici e fantasmi (Feltrinelli) di Pietro Grasso, Cedi la strada agli alberi (Chiarelettere) di Franco Arminio,La lista. Il ricatto della Repubblica di Massimo Carminati (Rizzoli) di Lirio Abbate.  Buon esito anche per La jihad delle donne (Salerno editore) di Luciana Capretti e Cattivi maestri. La sfida educativa alla pedagogia mafiosa (Edb) di don Giacomo Panizza.

Il Festival Leggere&Scrivere è stato, naturalmente, libri, ma anche sapori, arte e musica.

Il cibo è cultura: lo ha dimostrato l’alta partecipazione alle degustazioni di sapori locali, a cura dell’Accademia Italiana della Cucina di Vibo Valentia e della Confindustria cittadina.

«Per la sesta edizione abbiamo cercato di rappresentare sia delle personali – afferma soddisfatto Antonio La Gamba, curatore delle mostre d’arte presentate al Festival nonché autore del manifesto di questa edizione – come quella di Pino Pontoriero con la Cannistrà che l’orafo Pietro Topia e gli artisti della Bottega Limen, inoltre la videoinstallazione Filicudi e la partecipazione di 70 artisti internazionali nell’opera Inferno e Paradiso, coordinati dall’argentina Maya Lopez Muro». «Personalmente – spiega La Gamba – ho presentato in anteprima la Stele dell’identità e dell’amicizia che verrà donata al Comune di Norcia. La grande affluenza dei visitatori che ha ammirato le opere ci fa ben sperare per le prossime edizioni».

Dall’arte alla musica classica. Chiesa di San Michele gremita per le tre serate di concerti in ricordo della violinista vibonese Greta Medini: tre appuntamenti di grande pathos ed emozioni, attraverso i quali si è affermata la volontà di far uscire il Festival dalla tradizionale sede di palazzo Gagliardi per coinvolgere altri luoghi della città.

Il Festival ama i giovanissimi; un amore ricambiato: oltre 1000 tra bambini e ragazzi, dalla scuola materna alla media, sono stati coinvolti nelle iniziative ludiche a palazzo Gagliardi e presso la roulotte “Libertina”, ideata da Giovanni Lauritano. «Pensare ai più piccoli è stata anche quest’anno una priorità: lettura ad alta voce, laboratori creativi, merende e tante altre iniziative hanno rappresentato una straordinaria occasione per dare libero sfogo alla creatività, alla voglia di giocare e divertirsi» sottolineano le responsabili dello Spazio Bimbi Katia Rosi eAntonella Furci.

Tempo, dunque, di bilanci. «Il bilancio è più che positivo – afferma Gilberto Floriani, direttore del Sistema Bibliotecario Vibonese e anima del Festival Leggere&Scrivere. «Il pubblico ha premiato anche in questa edizione una formula che offre un ventaglio di appuntamenti per ogni fascia di età, l’obiettivo è fare un festival sempre più ricco di proposte».

«Come ogni anno nei giorni del festival Vibo Valentia si trasforma in una piccola capitale delle cultura» puntualizza Gilberto Floriani insieme a Maria Teresa Marzano. «Siamo pronti a metterci al lavoro per crescere ancora di più: ci spinge l’attenzione con cui ci ha seguito il pubblico». Floriani ribadisce: «Il festival è un patrimonio di Vibo, dei vibonesi, di tutto il territorio: l’auspicio che, anche grazie a una sempre maggiore attenzione dei media locali in futuro, si sviluppi questa consapevolezza di un bene comune, che ognuno, a seconda del proprio ruolo, deve contribuire a far crescere». Floriani conclude: «L’edizione 2017 ha visto crescere anche l’attenzione dei media nazionali; un segnale che ci spinge a continuare su una direzione ben precisa: mantenere l’identità vibonese e calabrese, ma nello stesso tempo allargare gli orizzonti e diventare una realtà ben posizionata anche nel panorama culturale italiano. Noi siamo pronti per questa sfida e da domani ci metteremo al lavoro».

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