Nicolò (FI) sentenzia: "La Regione mortifica ambiente, diritti sociali e studio"
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"Il dibattito politico sull’assestamento di bilancio ha, ancora una volta, rivelato poca consapevolezza nella maggioranza della gravità della situazione economica e sociale della Calabria. E messo in luce - afferma il presidente del Gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Alessandro Nicolò - la mancanza di una capacità progettuale che possa far fare alla nostra regione il salto di qualità che il mondo produttivo e le forze sociali richiedono. Il punto è che, così procedendo, non si va da nessuna parte. Infatti, dinanzi all’aggravarsi delle questioni sociali e degli stessi nodi organizzativi-burocratici dell’Ente, la Regione continua ad essere paralizzata e non in condizione di fornire né soluzioni immediate né ipotesi di soluzioni su cui procedere nell’intento di risolvere i tanti problemi". Aggiunge Nicolò: "D’altronde, essendo, com’è evidente, l’unico obiettivo della Giunta regionale quello di approvare le manovre economiche a dispetto di ogni confronto con l’opposizione (e spesso con la sua stessa maggioranza) e di ogni nostro contributo emendativo, com’è puntualmente accaduto giovedì scorso, il risultato è di ridurre la Commissione prima e il Consiglio regionale poi, in una sorta di buca delle lettere della Giunta. Su questo punto sarebbe bene che i consiglieri regionali e lo stesso presidente del Consiglio riflettessero con attenzione". Sul merito della manovra economica, il capogruppo di Forza Italia sottolinea: "L’assestamento di Bilancio (cosi come prima lo stesso bilancio di previsione) votato dalla maggioranza, a parte le molteplici criticità strutturali che lo caratterizzano, segnala un’assenza di strategia dello sviluppo calabrese che è ancora più aggravata dalla conflittualità più che evidente all’interno della maggioranza. Ciò che manca completamente alle manovre economiche della maggioranza di centrosinistra non sono le pur promesse 'rivoluzioni' a cui nessuno ha mai dato credito, ma persino un’idea di sviluppo della Calabria su cui indirizzare le poche risorse regionali di concerto con quelle nazionali e comunitarie. Cosicché si avverte, anche a causa della mancanza di un serio dibattito preliminare sull’analisi delle difficoltà della Calabria e sulle linee fondamentali dello sviluppo un’aridità della manovra, già di per sé insufficiente ed oberata da pesi e debiti (34 su un totale di 124 milioni se ne vanno in pignoramenti, contenziosi e a copertura delle perdite d’esercizio delle società regionali), destinata a non lasciare intravedere alcun barlume di speranza. Esaminando l’insieme delle azioni approvate, è visibile ad occhio nudo l’inesistenza di scelte di cambiamento. Non vi è nessun taglio significativo alla spesa superflua e nessuna innovazione. Addirittura si bocciano quei pochi emendamenti indirizzati a dare alla società calabrese perlomeno dei segnali di attenzione, penso a quello sul finanziamento dei centri antiviolenza per le donne o al sostegno dell’importante biblioteca di Soriano che vanta 35mila volumi. Ambiente, diritti sociali, cultura: tutti temi che questo Governo della Regione intende continuare ad ignorare o a mortificare, come ha fatto con i tagli alle risorse per il diritto allo studio. Da un lato si rimarca l’importanza dell’investimento in cultura dall’altro si sottraggono risorse per garantire il diritto allo studio per migliaia di giovani". Conclude Nicolò: "Siamo, se non si cambia passo, all’anno zero della Regione. E dinanzi al rischio, se la Regione seguita a rappresentarsi come la peggiore versione del regionalismo meridionale che nel corso di quattro decenni ha emulato i vizi più deplorevoli del centralismo, dell’accentuarsi della sfiducia da parte dei cittadini in un soggetto istituzionale che dovrebbe svolgere ruoli di programmazione e valorizzazione delle nostre tante risorse. Oggi come mai servirebbe un progetto per la Calabria che possa riscattarla dal degrado e dall’emarginazione, ma anche questa volta la Giunta e la sua maggioranza hanno dimostrato di agire alla giornata, muovendosi a tentoni ed assolutamente non in sintonia con la società calabrese".
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