L'apparizione della Vergine e San Bruno a Lanuino nel dipinto di Antonio Callà
- Written by Bruno Vellone
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L’11 aprile 2016 è stato celebrato il IX° centenario della morte del Beato Lanuino, compagno e successore del fondatore dell’Ordine dei certosini Bruno di Colonia. Ma chi era il Beato Lanuino? Le notizie sui primi anni di vita di Lanuino sono scarse. Eccetto al fatto che nacque in Normandia nel sec. XI da un nobile famiglia, è dato conoscere veramente poco se non che dopo un viaggio a Roma sviluppò la sua vocazione monastica, che lo portò ad entrare nel 1087 alla Grande Chartreuse fondata da Bruno di Colonia dove giunse attratto dalla fama di Bruno, con il quale da subito entrò in sintonia. Nel 1089 quando Urbano II, ex discepolo di Bruno, chiamò il Fondatore dei certosini a Roma, egli volle portare con sé Lanuino, apprezzato per le sue qualità. Da questo momento in poi Bruno ed il fedele discepolo Lanuino non si separeranno mai, fino a diventare quest’ultimo quasi l’alter ego di Bruno. E proprio questo legame, forte, intenso e perpetuo è magnificamente rappresentato nel quadro dell’artista serrese, Antonio Callà, che è stato consegnato al Santuario mariano di Santa Maria del Bosco a Serra San Bruno in occasione del lunedì successivo alla Pentecoste quando, nella cittadina della Certosa, si festeggia il ritrovamento delle ossa di Bruno e Lanuino. Si tratta di un dipinto acrilico su tela che misura mt 2,20 x 1,80, una bella opera che rappresenta l’apparizione della Vergine e di San Bruno al Beato Lanuino. Antonio Callà è considerato il “pittore dei certosini” non soltanto perché molti dei suoi quadri raffigurano i momenti di preghiera dei monaci dall’abito bianco nell’ascesi certosina ma anche perché tale lo ha decretato l’Analecta Chartusiana di Strasburgo, la pubblicazione internazionale che nei fatti è l’organo ufficiale che tratta del mondo certosino e del modo, dei monaci, di “fare palestra” nell’attesa dell’incontro con Dio. Antonio Callà ha maturato numerose tecniche tra le quali ricordiamo la scultura, la lavorazione della creta, lo sbalzo su lastra metallica e naturalmente la pittura che gli ha valso non poche mostre internazionali. I suoi quadri, infatti hanno presenziato in Spagna e in Austria, solo per citare alcuni paesi, ma anche quando i suoi quadri sono fuori la loro anima rimane in Certosa.