Serra. Chiusura Inps, affondo di “Liberamente”: “A cosa servono le ‘amicizie’ del sindaco?”
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“Eravamo in attesa di notizie ufficiali, ora le voci che circolavano già da diversi mesi, sembrano essere confermate: dopo il depotenziamento dell’ospedale, la chiusura dell’Ufficio del Giudice di pace, anche l’Inps verrà ridimensionata con la chiusura dell’attuale Agenzia e l’attivazione di un semplice Punto Inps che molto poco avrà da offrire alla popolazione di un intero comprensorio”. È la premessa di un più ampio ragionamento elaborato dai consiglieri comunali di “Liberamente”, Alfredo Barillari, Rosanna Federico e Cosimo Polito, che analizzano la situazione e pongono una serie di interrogativi.
“Se il sindaco si dichiara inorridito di fronte alla notizia – attaccano gli esponenti di minoranza - noi rimaniamo attoniti di fronte alla meraviglia dimostrata.
Se, come pare, la determina dell’Inps è datata settembre 2016, ci chiediamo, infatti: perché le sue altolocate ‘amicizie’, puntualmente pronte in campagna elettorale a testimoniare l’impegno per il nostro territorio, non lo hanno informato prima?
Perché non si sono attivate a tempo debito per evitare questo ulteriore ‘scippo’?
E mentre siamo in attesa di risposta alla interrogazione a suo tempo presentata, cogliamo l’occasione per informare il sindaco, ove anche questo gli fosse sfuggito, che la settimana prossima, Poste Italiane effettuerà un sopralluogo nel Comune di Acquaro proprio con l’intento di individuare i locali idonei per il trasferimento, già da noi denunciato, del Centro Smistamento postale attualmente operativo a Serra.
Ed allora – si chiedono ancora i tre consiglieri lasciando intendere tutto il loro disappunto - a cosa servono le possibili bandiere arancioni, le strisce rosa, gli addobbi di Natale prenotati per tempo, se poi non si prestano le dovute attenzioni alle dinamiche territoriali che incidono sulla garanzia dei servizi essenziali?
A cosa servono i continui proclami su azioni di ordinaria amministrazione, se poi non si presta la dovuta attenzione alla salvaguardia delle esigenze basilari della propria comunità?
Nel ruolo che ci compete – concludono - siamo pronti quindi a raccogliere l’invito del responsabile regionale del Patronato Encal Cisal a lottare insieme agli altri amministratori che vorranno impegnarsi in tal senso, per impedire che, ancora una volta, il nostro circondario venga privato di un ulteriore importante presidio”.
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