Erga omnes, Censore: "Tranquillità e fiducia nel lavoro della magistratura"
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“Dalla visione degli atti emerge che nei tre anni di indagine i magistrati mi contestano la somma di 10,173 euro. Le spese sono state regolarmente sostenute e documentate, secondo legge regionale, per la mia attività di consigliere regionale di opposizione”. Lo afferma il deputato Bruno Censore in riferimento all’inchiesta Erga omnes. “Ricordo, altresì, che il gruppo del Partito Democratico – spiega l’ex consigliere regionale - si era dotato di un codice di autoregolamentazione interno molto stringente. Per tali ragioni, pur essendo stato accostato a vicende sempre lontane dal mio agire quotidiano ed estranee ai comportamenti tenuti in veste istituzionale, non posso che confidare nella giustizia, certo che con il proseguo del lavoro inquirente affioreranno le chiare ed oggettive ragioni che dimostreranno la mia totale estraneità. Ringraziando quanti, in queste ore, mi hanno manifestato, senza se e senza ma, sentimenti di stima, amicizia e vicinanza – conclude Censore - ribadisco serenità e fiducia”.
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